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10 proposte per fronteggiare nell’immediato l’emergenza irrigua in Val d’Agri

Presso il Centro Sociale di Villa d’Agri si è tenuta una pubblica assemblea organizzata dalla Associazione per la Tutela e Valorizzazione della risorsa Acqua. Erano presenti gli agricoltori, i rappresentanti della FIPS ( Federazione italiana Pesca Sportiva ), rappresentanti della amministrazione comunale di Marsicovetere ed il Sindaco di Tramutola. Il Presidente della Associazione Domenico Tropiano e Rita D’Ottavio hanno relazionato e documentato lo stato delle sorgenti in Alta Val d’Agri evidenziando come le differenze di portata tra le stesse non può essere attribuita solo alle diminuite precipitazioni considerato che alcune sorgenti, come quella di Peschiera a Villa d’Agri , sono completamene asciutte. Hanno inoltre documentato lo stato di degrado in cui versano alcuni impianti consortili che vanifica molto del lavoro fatto dal precedente Consorzio di Bonifica dell’Alta Val d’Agri. Infatti già nei primi anni ’80 con la realizzazione dell’invaso di Marsico Nuovo era stato progettato e realizzato uno schema irriguo che mette in comunicazione tra loro ben 7 vasche di irrigazione e 3 impianti di sollevamento che, con opportune manovre, permettono di distribuire l’acqua tra le varie zone a seconda delle necessità. Al termine della illustrazione dello stato di fatto sono state presentate 10 proposte per fronteggiare nell’immediato la crisi irrigua che vi alleghiamo unitamente alle foto delle sorgenti che evidenziano differenze di portata non compatibili con le ridotte precipitazioni.

  1. Immediato rispetto della Direttiva Azzarà del 1983 che fissava i prelievi di acqua della Val d’Agri, quantitativi ripresi nel PRGA dell’11.05.1987 approvato dalla GR con Delibera n. 5002 in data 08.09.1988;
  2. Realizzazione di una stazione di monitoraggio in valle sui prelievi di acqua destinati all’acquedotto del Basento ed acquedotto integrativo del Basento, con la partecipazione di un ente e/o associazione della valle;
  3. Ripristino impianto di S. Stefano per liberare quota di acqua del torrente Caolo, almeno 50 l/sec, da destinare all’impianto di Peschiera;
  4. Immediata messa in esercizio del pozzo di Case Rosse da destinare all’impianto di Peschiera;
  5. Ripristino impianto Caolo Fiego in agro di Paterno;
  6. Recupero ed autorizzazione di tutte le pratiche inevase ( circa 2.000 ) relative a pozzi denunciati in ottemperanza della L.R. 17.01.1994 n. 3 art. 19 e preesistenti alla emanazione della stessa. Tale operazione risulta indispensabile al fine di ottenere una mappatura dell’esistente prima di autorizzare nuove perforazioni;
  7. Nelle zone maggiormente in crisi idrica, territori dominati dalla diga di Marsico Nuovo, consentire solo irrigazione con impianti localizzati in modo da poter utilizzare al meglio le limitate risorse irrigue. L’acquisto delle ali gocciolanti e relativi dispositivi di filtraggio dovrebbero beneficiare di un contributo regionale da erogare alla presentazione delle relative fatture di acquisto, previa acquisizione di attestazione consortile relativa all’utilizzo dell’acqua con indicazione dei dati catastali e della coltura praticata;
  8. Esonero dal contributo irriguo per gli anni 2024 e 2025 per i territori serviti dalla diga di Marsico Nuovo;
  9. Immediato scioglimento degli organi di amministrazione del Consorzio Unico Regionale per: – incapacità gestionale degli impianti irrigui presenti sul territorio visto lo stato di abbandono in cui versano; – incapacità di applicare un piano di classifica che ripartisca in modo equo le spese consortili secondo l’effettivo beneficio ricevuto dai consorziati; – incapacità di adottare uno statuto consortile che garantisca l’esercizio democratico da parte di tutti i consorziati.
  10. Sostegno da parte delle Amministrazioni comunali della Alta Val d’Agri alle numerose aziende agricole per garantirne la sopravvivenza.

 

 

 

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