La scrivente O.S. con la presente ritiene doveroso esporre il proprio disaccordo sulle modalità e i tempi considerevoli di stallo che stanno penalizzando la situazione economica degli oltre 100 dipendenti della ditta C&P Costruzioni che produce prefabbricati in cemento armato precompresso, di proprietà della famiglia Cupparo.
In relazione all’intervento dei Carabinieri della Forestale, la cui segnalazione riguardo la raccolta dell’acqua di prima pioggia ha comportato il sequestro preventivo della succitata azienda, la Confail ci tiene a sottolineare alcune considerazioni a cui le istituzioni preposte e la magistratura tuttora rispondono facendo orecchie da mercante. In primo luogo, la famiglia Cupparo ha dimostrato buone intenzioni nel voler risolvere le non conformità attivando un progetto di incanalamento delle acque, il cui avvio è possibile solo previo autorizzazione degli organi preposti e che finora non è giunta. In secondo luogo, il sequestro e la mancata autorizzazione a procedere con i lavori stanno gravando oltremodo sugli operai che dagli inizi di agosto sono fermi e senza stipendio. Una situazione, questa, che visti i trascorsi emergenziali causati da Sars-Covid, dimostra poca sensibilità e poco rispetto per il lavoro altrui.
Alla luce di quanto espresso sopra, la Confail chiede che i tempi di avvio al progetto di risanamento siano accelerati affinché si tutelino anzitutto i lavoratori che risultano essere la parte più lesa dell’intera faccenda e si dia la possibilità di risolvere le problematiche emerse in un tempo ristretto.
F.A.I.S.A. – CONF.A.I.L.