Politica

Bolognetti: la paura è virale, il buon senso decisamente no

Detto che nessuno può giustificare atti di violenza e che esprimo la mia solidarietà alle forze dell’ordine, dico, altresì, forte e chiaro: non provate ad utilizzare la violenza per impedire che si possano esprimere legittime critiche a una gestione della pandemia a dir poco indecente.

Al di là delle bombe carta e delle eventuali infiltrazioni, in questo paese stressato, avvilito, alle pezze, c’è disperazione, rabbia, paura, avvilimento.

Solo chi è tifoso di questo o quello o è chiuso in una torre d’avorio può non vedere.

Tanto per iniziare leggete i dati della Caritas. Basta uscire dal proprio guscio per accorgersi di qual è il clima nel paese reale. E allora, anche questa mattina, ve lo ripeto: siete stati degli inetti. C’è un che di eversivo anche nell’operato di chi ha comprato banchi a rotelle e ha scaricato sulla gente le sue irresponsabilità. La violenza va condannata e chi lancia bombe carta deve essere chiamato a risponderne, ma chi governa questo paese a tutti i livelli andrebbe accusato di strage e procurata epidemia.

Gioverà ricordare oggi, e proprio oggi, quel che scrivevano i medici di Assomed il 15 febbraio 2019, in era ante Sars-Cov2: “la carenza di PL in questi giorni di picco influenzale accentua ancora di più la gravità della situazione per la sospensione degli interventi chirurgici programmati e per riservare di necessità i posti letto ai ricoveri urgenti. Con tutti i disservizi e le disfunzioni legate ai ricoveri in aree specialistiche inappropriate“.

Ho una sola certezza al momento: non ne usciremo distribuendo robuste dosi di paura e continui stress-test.

Il tanto invocato senso di responsabilità dovrebbe appartenere innanzitutto a coloro che stanno trasformando un’emergenza sanitaria, che inevitabilmente si è tradotta in emergenza economico-sociale, in un circo barnum.

Trovo inaccettabile che si continui con una gestione emergenziale e a colpi di DPCM, che esautorano di fatto Parlamento e Presidenza della Repubblica.

Intanto restiamo inchiodati al decimo posto in Europa per ciò che concerne quelli che una volta chiamavamo medici condotti (89 ogni centomila abitanti).

Che senso abbia poi stabilire un coprifuoco generalizzato, anche in regioni come la Basilicata, davvero non lo comprendo.

Per fortuna i banchi a rotelle, in questo Paese che va a rotoli, non sono ancora arrivati in tutte le scuole.

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