“Per la fase di gestione del Pnrr oltre che per quella della nuova programmazione dei fondi comunitari da spendere nel prossimo sessennio la Regione Basilicata e le strutture della Pubblica Amministrazione della regione hanno bisogno di giovani laureati e personale specializzato. Per questo riteniamo utile seguire l’esempio di Regioni come la Puglia e la Campania e di Città come Torino e Milano che hanno dato avvio alle procedure di reclutamento veloce di nuovo personale per trovarsi preparati nel prossimo autunno”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli che aggiunge: “da troppo tempo il Presidente Bardi ha annunciato lo sblocco dei concorsi in Regione e negli enti controllati dalla Regione senza dare seguito ad avvisi che per ora hanno riguardato solo il personale sanitario, medico, infermieristico e tecnico. Non si sottovaluti che per raggiungere i complessi obiettivi contenuti nelle cosiddette 6 missioni del Pnr la macchina amministrativa, vale a dire i dipendenti, funzionari, dirigenti e consulenti della P.A., sono lo strumento essenziale anche per orientare, assistere ed accompagnare le imprese a fare il proprio autonomo lavoro di spesa e di investimenti”.
Tortorelli evidenzia che dal monitoraggio condotto dal ministero per la P.A. di cui oggi riferisce il Sole 24 Ore risulta che sono 40 i concorsi investiti dalle nuove regole, che ne hanno modificato l’impianto o ne hanno direttamente guidato la nascita nel caso delle prove più recenti, per un totale di circa 31.000 posti. All’elenco si aggiungono alcune selezioni condotte in autonomia da singole amministrazione come l’agenzia delle Entrate, che ha bandito un concorso per 2.420 funzionari, e le Dogane, dove i posti in gioco sono per ora 1.226. Il numero dei posti sale a quota 34.423.
“Anche in Basilicata – afferma il segretario della Uil – da tempo si richiede l’attuazione di quella che abbiamo definito la “staffetta generazionale” accelerando le procedure di turnover dopo i pensionamenti e ricostruendo ed aggiornando le competenze tecniche e professionali degli uffici regionali e statali. L’esperienza passata con concorsi durati anni va superata e come dimostrano Enti Regionali e Comunali che hanno avviato le procedure concorsuali ciò è possibile senza derogare ai criteri di meritocrazia e trasparenza. E’ questa inoltre l’occasione per individuare meccanismi che mettano fine alla penalizzazione dei giovani in possesso di titolo di studio in linea con i profili richiesti ma senza esperienza professionale e quindi tenuti fuori dagli uffici pubblici”.
Con la conversione in legge del decreto recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, funzionale all’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il reclutamento di personale nelle nostre pubbliche amministrazioni può trovare nuovo slancio.
Con i due interventi normativi di aprile e giugno si dettano regole semplificate rivolte non solo al reclutamento finalizzato al PNRR, ma innestando regole derogatorie rispetto alla previgente disciplina.
Una sorta di amministrazione parallela, destinata a convivere con il pre-esistente, provando a far fronte a situazioni ordinarie con risorse straordinarie. La legge, in sostanza, contiene un mix di norme derogatorie rispetto alla normativa generale, con incursioni nelle materie proprie dei contratti collettivi nazionali e tanti riecheggiamenti sul sistema di valutazione a suo tempo previsto dall’articolo 19 del decreto Brunetta, abolito dalla riforma Madia.
Il PNRR è e deve essere un’opportunità da cogliere, specie nel Mezzogiorno, dove la carenza di personale accompagna una forte carenza di servizi e gli interventi di semplificazione, legati anche alle misure di contenimento della pandemia, vanno utilizzati e con celerità.
Se agli inizi di settembre vedrà finalmente la luce la selezione per le stabilizzazioni dei precari della Regione Basilicata, auspichiamo che quanto prima vengano espletati i concorsi già previsti nel piano dei fabbisogni 2019/2021 e che analogamente si proceda negli enti strumentali e in tutti gli enti locali. La situazione è ben nota: tra il 2019 e il 2020 sono andati in pensione oltre 1.000 lavoratori pubblici e tra il 2015 al 2018 abbiamo perso altri 2.000 lavoratori, tra ministeri, enti locali e sanità. Una vera e propria emorragia. Non solo occorre favorire il ricambio generazionale, svecchiando la pubblica amministrazione, ma è necessario un grande piano di assunzioni per far fronte alle fuoriuscite di questi anni. Cosi come bisogna cogliere le opportunità offerte per la valorizzazione del personale in servizio utilizzando le nuove possibilità previste dal decreto in materia di progressioni verticali, che riporta al 50% i posti destinati ai dipendenti dell’amministrazione attraverso l’indizione di procedure interne meramente comparative (senza quindi alcuna prova selettiva.
Senza un piano straordinario di nuove assunzioni stabili, il perimetro di intervento dei servizi pubblici continuerà ad arretrare, a vantaggio delle privatizzazione dell’aumento delle disuguaglianze.
Segretaria Generale Fp Cgil Potenza
Giuliana Pia Scarano