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A Lagonegro il 4 settembre presentazione del libro “Tra Storia e Memoria” di Francesco Costanza

A Lagonegro il 4 settembre, presso l’hotel San Nicola, verrà presento il libro di Francesco Costanza, “Tra storia e memoria. Società e politica nel lagonegrese dal dopoguerra al miracolo economico”.

Da parecchio tempo andavo pensando all’opera che ho cercato di comporre. Me lo suggeriva un dovere morale. Durante l’attività politica e amministrativa,  trentacinque anni,  circa, ho avuto modo di risalire  spesso alle azioni di coloro che mi avevano preceduto, ma mi è mancato il tempo per approfondire. Del Sindaco Rossi non ho avuto una conoscenza diretta, mio padre me ne parlava spesso e bene; altrettanto bene me ne parlava Enzo Fucci, che è stato suo collaboratore,  come vice segretario, per circa cinque anni; ne parlava la gente, per la quale Rossi da persona si era trasformata in mito, soprattutto dopo la morte prematura Avere avuto, poi, la possibilità di lavorare con Andrea, il figlio, è stato motivo di consolazione personale e di continuità ideale.

Col sindaco Guida ho avuto rapporti  diretti  nel 1984, quando entrambi fummo incaricati  di organizzare una manifestazione in onore del Sen. Picardi. Mi recai a Praia per scambiare un po’ di idee sull’impostazione del discorso da tenere. Il Preside Guida mi accolse nel suo studio, circondato dai libri, mi diede una copia dattiloscritta di alcuni suoi discorsi tenuti in campagne elettorali del 1946 e 1952 e una relazione schematica delle azioni, dei nomi, dei collegamenti del primo movimento della DC a Lagonegro e nel Lagonegrese, come per dire “Fanne buon uso”.

Verso il Sen. Picardi ho sempre mostrato quella “reverenza che deve al padre ciascun figliuolo”, come scrive Dante; lui mi ha candidato a sindaco nel 1975 e di lui ho riportato il profilo, quasi per intero, che lessi al pubblico del cinema Iris nel 1984. Mi sembra, ancora oggi, un contributo schietto ed utile a ricostruire il cuore del grande lavoro da lui pro- dotto per la comunità del Lagonegrese, alla Provincia, al Senato, al Governo, nella DC.

Anche i sentimenti che lo sottendono sono evidenti, pur senza essere dichiarati. Con la presenza del Presidente Colombo fu una bella serata di felicità e di commozione che il Senatore suggellò con la lettera che mi volle inviare.

Di grande aiuto mi è stata l’amicizia dei nipoti Rosario e Roberto e quella dei suoi collaboratori Tonino Falcone, Amedeo Siervo, Mario Vocca. Per il profilo di Rossi ho utilizzato alcuni suoi ap- punti  dattiloscritti,  fornitimi  affettuosamente da Andrea, che ringrazio. Per i profili  di Guida e di Rossi e per tante altre informazioni generali ho consultato i registri delle de- libere del Consiglio Comunale dal 1946 al 1962.

I registri risultano scritti a mano e non è stato sempre agevole consultarli. A partire dall’aprile 1958 subentra la tecnologia del- la macchina per scrivere Olivetti. Per Mario Picardi ho messo insieme conoscenze di- rette e informazioni  fornitemi dalla figlia Maria An- nunziata, che ringrazio. Di Emilio Colombo posso dire che i libri-intervista, pubblicati di recente e spesso citati, mi hanno aiutato a ricostruire e ricucire fatti, protagonisti e vicende da lui presentati con l’acutezza e la leggerezza che gli erano congeniali. La complessità della politica  si scioglieva nel suo eloquio cristallino. Ascoltarlo era come un appagamento, per noi giovani, una ricarica culturale per ripartire a lavorare con le idee più chiare. Averlo conosciuto è stato per me un grande privilegio.

Il 2020 doveva essere l’anno del Centenario, era atteso a Potenza il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La pandemia ha fatto saltare tutto. Dopo la  pandemia  servirà un’altra  ricostruzione, etica, culturale e sociale; allora, rifarsi all’esempio dei ricostruttori potrà essere utile a tenere la scia. Seguendo, dunque, il filo della storia del movimento  dei  cattolici-democratici,  non  potevo scrivere di Guida, di Rossi, di Picardi, senza scrivere di Colombo, di Mattei, di De Gasperi; il tessuto è il medesimo.

A renderlo più corposo mi hanno aiutato gli spunti fornitimi  da Gabriele De Rosa e da don Giuseppe De Luca.

A renderlo più vario e personale mi hanno aiutato quegli squarci di memoria che mi si sono presentati al momento della scrittura; non li potevo rifiutare,  mi sembrava di far torto alla mia esperienza di vita e di studio.

A Lagonegro e nel Lagonegrese, insomma, è stata scritta una significativa pagina di storia di quel movimento, che ho cercato di ricostruire.

Francesco Costanza

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