Salute

Riconoscimento al merito

“La Basilicata ha un futuro se le persone si rimboccano le maniche, per usare una espressione di Papa Francesco, e creano ricchezza per sé stessi e per il territorio in cui vivono. Questa è la dimensione sociale non solo di chi crea lavoro, ma anche di chi lavora, tutti uniti in una missione sociale che segnerà il futuro della nostra terra: salvare la nostra amata Basilicata dallo spopolamento”. Così il governatore lucano, Vito Bardi, nel suo intervento al Teatro Stabile di Potenza durante la cerimonia di consegna – dopo due anni di assenza – delle “Stelle al Merito del Lavoro”. Diciassette le onorificenze per gli anni 2020 e 2021 conferite dal Presidente della Repubblica nei confronti di lavoratori lucani del Potentino e Materano, particolarmente distinti per perizia e laboriosità durante i ruoli professionali. Un esempio di perseveranza – è emerso a più voci – in particolare per i più giovani. Presenti le massime autorità civili e militari della Regione Basilicata, tra gli altri, il Prefetto della provincia di Potenza, Michele Campanaro ed il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Senatore Giuseppe Moles, che ha detto :” “E’ necessario proseguire la battaglia dei vaccini, sensibilizzare gli indecisi e fare la dose di richiamo. Non ci possiamo permettere ulteriori chiusure e conseguenti perdite di posti di lavoro, soprattutto qui al Sud e in questa Regione”.

Riconoscimenti al merito, titolo di Cavaliere della Repubblica, anche per il lucano Dott. Ambrogio Carpentieri (avvenuta il 29 maggio 2021) per l’assistenza prestata durante il Covid. “Bene il potenziamento della medicina territoriale, come annunciato ancora poco fa dal Sottosegretario Pierpaolo Sileri. Bene il potenziamento degli ospedali, anch’esso previsto dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Per la riuscita di entrambi, però, non basta investire risorse nella costruzione di nuove strutture: sono i medici, i professionisti, il capitale umano il vero tessuto connettivo che tiene in piedi il nostro Servizio Sanitario Nazionale, e la vera linfa vitale di ogni processo riformatore”.

Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, la Federazione degli Ordini dei Medici, torna a intervenire sul PNRR. Lo fa poco dopo le dichiarazioni rilasciate a Domenica In da Sileri, che ha ribadito, ancora una volta, come il Piano punti sulla Medicina del Territorio. E all’indomani del conferimento, a Potenza, delle Onorificenze al Merito della Repubblica italiana, alla presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza. Tra i nuovi Cavalieri anche l’infettivologa dello Spallanzani Serena Vita, originaria dello stesso paese, Satriano di Lucania, del dott. Ambrogio Carpentieri; Michele Labianca, Dirigente Medico del Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza; Luigi Armignacco, infettivologo in pensione tornato in attività per il Covid.

Commovente ed emozionante nel ricevere l’onorificenza ci ha detto il Dott. Ambrogio Carpentieri che viene dedicata a tutti quei medici di famiglia che lavorano  quotidianamente nelle aree interne e difficili della nostra regione Basilicata nel silenzio assoluto ….I Medici di famiglia sono in difficoltà, si sentono pesci fuor d’acqua, perché isolati senza sostegno della rete e del sistema , non si accontentano di slogan, ma richiedono un ripensamento vero, a partire dalle prassi professionali e dal lavoro perché sono responsabili della cura globale della persona nell’ambito del distretto socio sanitario della ASL di pertinenza.

“Le loro storie, così come quelle di tutti i medici che si sono impegnati contro il Covid, mettendo a rischio e sacrificando, in troppi casi, la loro stessa vita, a causa delle inadeguate misure di sicurezza, dimostrano che è stata la loro professionalità, il loro lavoro, la loro vicinanza la miglior risposta ai bisogni di salute dei cittadini – afferma Anelli -. Diciamo dunque, ancora una volta, grazie a tutti i medici che, ciascuno per la propria parte e con il proprio ruolo, quotidianamente e in silenzio, offrono le loro competenze e i loro valori etici ai loro assistiti e a tutti i cittadini. Grazie ai medici ospedalieri, che hanno lavorato senza sosta in contesti provati da carenze croniche di organici e di risorse; ai ricercatori, che hanno raccolto evidenze su una malattia nuova e sconosciuta; ai medici della medicina territoriale, del 118, della continuità assistenziale, delle RSA, delle carceri, delle USCA, della specialistica ambulatoriale interna ed accreditata, che sono stati gli angeli custodi dei pazienti a loro affidati, svolgendo, al di là del loro dovere, anche una funzione sociale di vicinanza e consolazione ai malati; ai medici di famiglia, che hanno fatto della loro relazione privilegiata con i pazienti, frutto di un sacrosanto diritto esercitato dal cittadino, quello della libera scelta basata sulla fiducia e alimentata dalla continuità del rapporto, il primo strumento di terapia, il mezzo principe di guarigione e il sigillo di garanzia di lunga vita in buona salute; a tutti i medici e gli odontoiatri impegnati nelle vaccinazioni”.

“È da qui che si deve ripartire: da questo lavoro silenzioso e prezioso che, in condizioni normali e in emergenza, in tempo di pace e in tempo di guerra, come recitava una volta il Codice deontologico, in qualsiasi condizione istituzionale, sociale, epidemiologica, garantisce la salute ai cittadini – conclude Anelli -. Un lavoro che, al di là dei certamente apprezzati riconoscimenti istituzionali, degli ancor più preziosi e graditi riscontri dei pazienti, e anche al netto di qualche contestazione, elitaria quanto ingiusta, proveniente da opinion leader, deve essere preso come fondamento di ogni riforma, come volano per quella rivoluzione del Servizio sanitario nazionale che ora, con il PNRR, è veramente alla nostra portata”. Fonte Portale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Sono molti i lucani a cui è stato conferita l’onorificenza di cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana ”, per poter essere insigniti del titolo di Cavaliere della Repubblica occorre aver compiuto 35 anni ed essersi distinti in campo politico, artistico, lavorativo, sociale o militare.

ANTONIO CORBO

 

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