Salute

Il Consigliere Regionale Aliandro sul Centro Vaccinale in Val d’Agri

In merito a quanto emerge da alcuni articoli di stampa a tiratura regionale e, soprattutto, dal chiacchiericcio politico di questi giorni sul Punto Vaccinale Val d’Agri di Paterno, il Capogruppo della Lega in seno al Consiglio Regionale, Nario Aliandro, tirato in causa direttamente, tiene a chiarire la situazione con estrema franchezza. “La decisione di spostare il Centro Vaccinale Val d’Agri – sostiene il Capogruppo Aliandro – da Villa d’Agri a Paterno non è operazione di vassallaggio, così come millantato da chi intende fare speculazione politica, peraltro in un momento di emergenza, ma frutto di una decisione unilaterale dell’Asp territorialmente competente che ha inteso individuare una collocazione definitiva dell’Asp dopo reiterati spostamenti di sede”.

“Occorre ricordare – prosegue il Consigliere regionale – che la sede di Paterno dove attualmente è ubicato il Centro vaccinale Val d’Agri è per metà di proprietà esclusiva dell’Asp e per metà del Comune di Paterno che si è limitato ad accogliere una richiesta presentata dall’autorità proponente, prestando semplicemente la propria disponibilità e il proprio supporto, senza alcuna mia ingerenza o forzatura. Distorcere la realtà fa danno soprattutto al personale medico-infermieristico e ai volontari della Protezione Civile che ogni giorno lavorano incessantemente per assicurare un prezioso lavoro in termini di profilassi sanitaria, nonché agli utenti. Gli elevati numeri delle vaccinazioni, che sono chiari e sotto gli occhi di tutti, certificano l’encomiabile risultato che l’Asp sta ottenendo in Val d’Agri. Un risultato che è più grande ed importante delle mistificazioni sugli assembramenti, sui disservizi, sulle mancate vaccinazioni ai bambini (che peraltro domenica scorsa sono state regolarmente eseguite e risultano essere avanzate anche alcune scorte!)”.

“Chi mi attribuisce attività di feudalesimo politico medievale – conclude il Capogruppo Aliandro – evidentemente continua a vivere nella perenne dannazione oscurantista di una politica da salotto che, vivendo distaccata dalla gente, dalla strada, dai problemi quotidiani, non può far altro che pontificare e mistificare dal divano di casa”.

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