“Ripartire dal territorio. Reddito, sfida green e digitale”: sono le parole d’ordine al centro della stagione delle assemblee avviata dalla Cia-Agricoltori in Basilicata in previsione delle Assemblee Provinciali di Matera (12 aprile) e Potenza (13 aprile).
Il filo conduttore del percorso – che prevede una trentina di assemblee locali, le assemblee delle Associazioni Donne in Campo, Agia e Pensionati, prima delle due assemblee provinciali – e’ il territorio, le aree rurali, la centralità dell’azienda agricola e il ruolo dell’agricoltura motore dell’economia locale.
Agricoltura settore che deve innovarsi e connettersi e accettare la sfida dell’economia verde e digitale. Con l’ambizione di rinnovare il ruolo di protagonismo del mondo agricolo e della filiera agro-alimentare della regione svolto nell’ultimo decennio.
La Cia lucana con le sue oltre 8.000 agricole associate – raccoglie queste nuove e complesse sfide globali derivanti dai continui e veloci cambiamenti attualizza l’importanza e la strategica funzione dei patrimoni fondiaria, agro-forestali e rurali mettendoli nell’azione programmatica – sia del progetto “Territorio come destino” sia del “Paese e la Basilicata che vogliamo” –.
Progetti questi che hanno sempre quale obiettivo centrale il posizionamento del settore primario quale componente ineludibile nell’economia e nella società.
Per tale ragioni oggi più di ieri abbiamo l’ambizione di rafforzare il sistema agro-alimentare di Basilicata, facendone un modello agro-tecnico-organizzativo fra i più avanzati fondato sull’innovazione ICT, sulle biotecnologie, sulla digitalizzazione, sull’automazione, l’agro-ecologia, sull’economia circolare, connesso in stretta coerenza con le misure e le politiche agro-alimentari e agro-climatico-ambientali definite dall’U.E.
Per fare questo diventa strategico agevolare il processo di modernizzazione sostenibile del comparto agricolo-alimentare e rurale.
Sostenibilità intesa nell’insieme della declinazione economica, ambientali e sociale favorendo investimenti connessi alle transizioni in specie quella ecologica, digitale ed energetica. Inoltre, nella strategia di nuova programmazione rientra un diffuso ammodernamento tecnico-organizzativo esteso agli aspetti etici ed ambientali-ecologici, al fine di caratterizzare, dando maggiore significato valoriale, le relazioni economiche delle filiere regionali agricole.
Centrale è l’impegno di più efficaci servizi ad imprese e persone. Lo scopo è quello di creare, nuovi e più equi rapporti fra settore produttivo primario, agro-industria, mondo delle PMI della trasformazione, del commercio, della ristorazione e dei servizi che necessitano di sintonizzarsi con bisogni ed esigenze del cittadino consumatore che chiede sicurezza alimentare e salubrità degli areali produttivi e dei territori.
L’iniziativa della Cia prevede anche incontri con il Presidente Bardi, i Presidenti e i Prefetti delle Province di Potenza e Matera, l’Anci per la consegna di un documento con le priorità da affrontare sulla base delle rispettive responsabilità istituzionali a partire dai costi di produzione ed energetici, il blocco dell’autotrasporto, i danni provocati dai cinghiali il tema delle pratiche sleali.
Il calendario delle Assemblee: 8 marzo Assemblee Donne in Campo, il 10 marzo Assemblea Agia, il 15 marzo Assemblea Associazione Pensionati; 13 aprile Assemblea Provinciale Potenza, tutte presso il Park Hotel in Potenza.
Mentre il 12 aprile Assemblea Provinciale Matera.
Scheda integrativa del documento programmatico nazionale:
Le specifiche azioni.
a) Redazioni di piani per le aree ad agricoltura intensiva e irrigue, partendo dalla ottimizzazione e dall’efficientamento dei sistemi di accumulo e distribuzione della risorsa idrica esistenti, passando al recupero dei reflui e al riuso delle acque di vegetazione. Oltre al completamento delle opere e l’infrastrutturazione di nuovi areali quali il distretto G dell’area bradanica, quello dell’alta Valle dell’Agri, dell’alto vulture/lavellese, fino alla realizzazione delle interconnessioni tra gli schemi idrici lucani (Basento/Bradano, Agri/Sinni, Sarmento/Sinni).
b) Definire piani di produzione agricoli/forestali per gli areali a vocazione estensiva dei territori interni, montani e collinari.
In particolare in questi areali vista la forte propensione alle produzioni agro-zootecniche e considerato il consistente patrimonio forestale, si rende necessario attivare:
– servizi di consulenza volti all’implementazione di innovazioni tecnico-organizzativi tesi ad ottimizzare le produzioni foraggere da sfalcio/pascolo, nonché le produzioni vegetali proteiche;
– rivisitazione delle attività di forestazione e dei servizi idraulico-ambientali, oggi in capo al CdB Basilicata per i quali riteniamo che sia opportuno dar vita ad una specifica struttura che, oltre alla gestione del patrimonio forestale, alle attività di silvicoltura e della filiera legno-biomasse-energia, deve occuparsi di economia montana, dei crediti di carbonio e del patrimonio fondiario demaniale pubblico.
c) Definire un piano per la vivaistica vegetale e forestale ed un programma per la ricerca sulla genomica animale-zootecnica, da realizzare d’intesa e in sinergia con il mondo della ricerca, dell’innovazione (CREA, Università, ALSIA, ISZ, ARA).
d) Dar vita a piani dedicati per le produzioni no-food e della chimica verde e dell’economia circolare. Il piano deve riguardare tutte le produzioni bio-sostenibili destinabili alle filiere industriali, alla bio-edilizia, passando alla cosmesi, alla farmaceutica, alle produzioni agro-energetiche e la filiera del riciclo dotando la Regione del piano agro-energetico.
e) Realizzare un piano per la migliore utilizzazione e gestione dei beni demaniali da parte delle Amministrazioni locali. In tale contesto è indispensabile tutelare e valorizzare il paesaggio agrario, i borghi rurali, e il patrimonio agro-forestale, rilanciando il brand Basilicata verde nella sua interezza, che ha trovato in Matera, Capitale della Cultura 2019, un ottimo esempio. La Basilicata per sue peculiarità ambientali e culturali può ambire a presentarsi come unico distretto agri-turistico e del turismo rurale.
f) Un tema di rilevante urgenza riguarda le connessioni delle aree interne e rurali. Occorre partire delle reti viarie secondarie e terziarie, dalla resilienza di quelle energetiche, idriche, fognarie, oltre alle reti per la metanizzazione, quelle per la connettività telematica e digitale da estendere in tutti i territori interni e nelle aree rurali. Riguardo il tema energetico appare strategico favorire soluzioni per la produzione di rinnovabili basate sulla micro-cogenerazione diffusa sul territorio con scambi sul posto, in modo che le aziende anche quelle agricole possono abbattere costi ed elevare la produttività, partendo dal pareggio energetico e la cessione della parte eccedente il fabbisogno.
g) Ulteriori emergenza è quella dei danni da fauna.
Considerata lo straordinario impatto che tale fenomeno genera si rende necessario un piano straordinario di abbattimento per riportare in equilibrio tra loro le specie compatibili con le caratteristiche soci-ambientali del territorio con particolare riguardo alle attività agricole della nostra Regione.
h) Altre emergenze derivano dal peggioramento dell’assetto idrogeologico di vaste aree dei territori di collina e montagna.
Appare indispensabile porre rapidamente in essere un piano di manutenzione e riqualificazione ambientale del territorio. Si rendono necessari progettazioni capillari per interventi anche di piccole entità. Ciò implica la redazione di un piano di opere, normalmente ma impropriamente, definibili “minori”, ma di strategica importanza che riguarda la viabilità, secondaria e terziaria, gli acquedotti, le reti fognarie, i servizi di canalizzazione, le briglie e opere di contenimento, la gestione degli scoli anche nelle aree periurbane e nelle oltre 2.000 contrade lucane tutte abitate. E’ uno degli interventi fra i più importanti anche per i risvolti intersettoriali e per la mole di occupazione che può generare.