“Finalmente sciolta la riserva sulla revoca dell’incarico al direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci. Lo avevamo chiesto e sostenuto: la revoca dell’incarico era l’unico epilogo possibile di una vicenda inaccettabile, nella quale si è materializzata tutta l’inadeguatezza nell’esercizio di un ruolo istituzionale, evidentemente rivestito in modo improprio”. Così i segretari generali della Cgil Basilicata e della Fp Cgil di Potenza, Angelo Summa e Giuliana Scarano, sul caso Tisci. Il dg era stato rimosso temporaneamente dall’incarico a seguito di una denuncia dei carabinieri Nas che lo avevano sorpreso a lavoro negli uffici dell’agenzia nonostante fosse positivo al Covid, contravvenendo alle disposizioni del governo.
“Chiusa questa brutta pagina – continuano Summa e Scarano – chiediamo ora un nuovo corso per l’agenzia. È necessario restituire credibilità all’ente e ai lavoratori che vi operano e che, lo ricordiamo, hanno proclamato lo stato di agitazione nei giorni scorsi nel timore che sulla direzione Tisci il presidente Bardi facesse un passo indietro. Auspichiamo che l’era dell’oscurantismo in Arpab abbia finalmente termine attraverso una nuova governance, qualificata e affidabile, che impronti l’attività legata alla sua mission alla legalità e alla trasparenza”.
Anche la Uil commenta la situazione Tisci: “La decisione del Presidente Bardi di rimuovere definitivamente l’ex Direttore dell’Arpab, Tisci, raccoglie le sollecitazioni che il sindacato e i lavoratori hanno fatto in questi giorni per riportare serenità e un minimo di regole all’interno dell’Arpab. Questa decisione potrebbe essere il primo passo per rilanciare l’Agenzia, la cui missione fondamentale è la difesa dell’ambiente, della salute dei cittadini e lo sviluppo del nostro territorio”.