Si chiude il 26 maggio a Palazzo a De Luca con gli alunni del locale Istituto Comprensivo “Arcipelago….Il cinema-altro”, rassegna promossa dall’Assessorato alla Cultura nell’ambito delle iniziative culturali del Programma Operativo Val D’Agri-Melandro-Sauro -Camastra . L’ultimo appuntamento della rassegna (curata dal cinecronista Mimmo Mastrangelo) è un incontro sul tema “La nouvelle vague e la presenta dei bambini nel cinema di François Truffaut”. Impostasi a cavallo degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, la Nouvelle Vague non scaturisce da un vero e proprio manifesto programmatico, ma “è preparata”, da una parte, da un retroterra critico-letterario rappresentato dagli interventi del giornalista André Bazin (fondatore dei “Cahiers du cinema”) e, dall’altra, da giovani critici che passeranno poi dietro alla macchina da presa come François Truffaut, Jean Luc Godard, Eric Rohmer, Claude Chabrol, Alain Resnais, Jacques Rivette, i quali elaboreranno l’idea di un cinema inteso non in semplice procedimento di una messinscena su sceneggiatura, bensì in strumento per una scrittura personale. I registi della Nouvelle vague svilupperanno una propria ed originale poetica visiva e François Truffaut (1932 -1984) sarà colui che, fra tutti gli auteur, metterà in campo un linguaggio più popolare, dimostrando anche una particolare predilezione nel filmare storie di minori come ne “ Il ragazzo selvaggio” (1969) o ne “Gli anni in tasca” (1976). Ma è in particolare con il suo esordio “I quattrocento colpi” (1959) che firmerà un’opera (per certi versi autobiografica) considerata oggi un classico del cinema a tematiche per ragazzi nonché manifesto dell’infanzia negata. Nella filmografia di Truffaut l’infanzia si presenta sì come un tracciato narrativo, ma è soprattutto una maniera di guardare, un apprendistato alla vita, un progetto estetico, un “fare ogni genere di esperienza”.