“Non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni, quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti”. A sostenerlo è Confcommercio in una nota a meno di due settimane dall’entrata in vigore delle nuove regole previste dall’ultimo decreto Pnrr: per chi rifiuta il pagamento elettronico sanzione di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione
“Siamo alle solite – sottolinea il vice presidente vicario dell’organizzazione, Angelo Lovallo – nel senso che si spaccia per lotta all’evasione quello che lotta all’evasione non è o, comunque, non è più. Sono ormai pochissimi gli esercizi persino nei piccoli comuni che non dispongono del Pos anche perché, in seguito alla pandemia, i consumatori hanno scelto di privilegiare i pagamenti elettronici. Nel giro di un paio di anni in provincia di Potenza siamo passati dal 60% di esercizi dotati di pos all’80%. Negli ultimi mesi siamo al 90%”. Rimarcato, però, il costo del Pos a carico del commerciante con proporzione svantaggiosa per acquisti di pochi euro in piccole aziende.
“ Da tempo, abbiamo proposto il “costo zero” che però non sembra sia argomento “digeribile” né dallo Stato e tantomeno dalle banche”. Dunque, favorevoli ai nuovi metodi anche digitali di pagamento ma senza mannaie delle commissioni sugli esercenti e tendendo in considerazione i collegamenti in rete nelle aree interne come quella lucana.
“Già operare in zone marginali è complicato – conclude Lovallo – se poi aggiungiamo ai costi fissi di installazione dei sistemi di pagamento elettronico anche possibili sanzioni sull’utilizzo del Pos, c’è il rischio che più di qualcuno pensi che non ne vale la pena e decida di chiudere”.
“Oggi nel nostro Paese- sottolinea Confcommercio – il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è elevatocon una crescita, nell’ultimo quinquennio, del 120% e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi presso le attività commerciali e di servizi. E’ dunque evidente che il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo, ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso”.
“Agire per via sanzionatoria per la mancanza del Pos – conclude Confcommercio -non è certo la strada da seguire, andrebbe invece prorogata tempestivamente la misura istituita dal decreto “Sostegni-bis”, in scadenza a fine giugno, che dispone l’incremento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dagli esercenti che adottano sistemi evoluti di incasso”.