“Essere qui oggi, insieme a tutti voi, per questa cerimonia di insediamento dei due Osservatori rappresenta un importante tassello che va a rendere più concreta l’opera di promozione e sensibilizzazione dei principi di legalità e sicurezza del territorio già assicurata dalla Regione Basilicata. Opera che si fa segnale evidente con le ultime leggi approvate prima in seno al Coordinamento delle Commissioni e osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità e, successivamente, dal Consiglio regionale della Basilicata. I due Osservatori si porranno quali attenti strumenti di monitoraggio e luoghi di pianificazione di politiche di prevenzione e contrasto della criminalità e, al contempo, di promozione della legalità”. Così il presidente del Consiglio regionale della Basilicata e del Coordinamento delle Commissioni e Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità, Carmine Cicala, durante la riunione odierna di insediamento dell’Osservatorio regionale per la valorizzazione di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e dell’Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata di stampo mafioso, istituiti, il primo, ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale 6 ottobre 2021, n.41 e il secondo come previsto dall’articolo 3 della legge regionale 6 ottobre 2021, n. 42.
Al tavolo dell’Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata di stampo mafioso, presieduto dal Presidente del Consiglio regionale Cicala, presenti il Vice Presidente del Consiglio regionale, Mario Polese; Giovanni Di Bello, designato dal Presidente della Giunta regionale; Marianna Iovanni, Sindaco Di Venosa, quale rappresentante dell’ANCI regionale; Marianna Tamburrino, quale rappresentante delle associazioni antimafia operanti sul territorio regionale – Libera Basilicata; Angelo Festa, designato d’intesa fra l’Associazione Antiracket Falcone e Borsellino e l’Associazione antiracket e antiusura “Famiglia & Sussidiarietà”, in qualità di rappresentante indicato dalle associazioni antiusura e antiracket operanti sul territorio regionale; Emanuele Corleto, designato dalla Cislfpbasilicata, quale rappresentante regionale delle associazioni sindacali confederate; il Reverendo Don Marcello Cozzi rappresentane della Conferenza Episcopale Regionale.
Prima dell’inizio della riunione il presidente Cicala ha invitato i componenti dei due Osservatori ad apporre la propria firma su un’agenda rossa in ricordo di quella da cui il giudice Borsellino non si separava mai. “Un modo – ha detto – per ricordare l’eredità preziosa lasciataci da Borsellino e per evitare di cadere nell’insidiosa trappola dell’indifferenza verso il male”.
Rivolgendosi ai componenti Cicala ha ribadito l’idea progettuale legata ad entrambi i due organismi, quella di lavorare in stretta sinergia in un’azione congiunta di tutte le forze sane della società, avendo rispetto delle diverse esperienze e sensibilità per costruire una rete capillare, dialogando con il territorio e investendo sulla cultura della legalità, attraverso significative iniziative di promozione sociale, di educazione e crescita culturale. La mafia si sconfigge attraverso un grande e significativo progetto culturale. “Da oggi avremo la possibilità di dare il nostro contributo concreto, che diventerà eredità preziosa da consegnare alle generazioni future”. E’ ormai maturata la convinzione, a livello sociale ed istituzionale – ha sottolineato Cicala – che le mafie non possano essere considerate soltanto un problema di ordine pubblico e di carattere criminale. Esse rappresentano, di più, un problema nazionale ed internazionale che coinvolge l’intero contesto sociale, dalla politica all’economia”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese ha posto l’accento sull’iter articolato che ha portato alla nascita delle due leggi. “Credo che sia un buon punto di inizio perché è mia convinzione che il tema della legalità sia stato da sempre e troppo spesso o sottovalutato nella nostra regione o localizzato solo ad alcune aree geografiche del territorio. Importante e strategico diventerà investire sulla cultura della legalità. Noi legislatori dobbiamo essere bravi e pronti a costruire norme che siano pertinenti ed efficaci in questa materia, raccogliendo quei suggerimenti utili che potranno arrivare per evitare che vi possano essere falle e ciò nell’ottica di intervenire prima e non a posteriori. Oggi abbiamo dato il là a questo percorso, l’auspicio è che possa irrobustirsi nel tempo”.
Cicala ringraziando tutti i partecipanti ha comunicato l’iter lavorativo che immagina di mettere in atto: “Stabiliremo già a partire dai prossimi giorni un calendario di incontri sino a fine anno” ed ha accolto favorevolmente alcune proposte e tra queste, quella di rendere l’attività degli osservatori itinerante sul territorio regionale così da dare un segnale concreto di vicinanza alle diverse realtà.
A seguire è stato insediato l’Osservatorio regionale per la valorizzazione di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che, ha funzione di promozione, consultazione e supporto delle attività di programmazione, monitoraggio e controllo nelle azioni di valorizzazione delle aziende e dei beni confiscati. Al tavolo, presieduto dal Presidente del Consiglio regionale, Cicala, presenti Luigi Gay, Commissario regionale antiracket e antiusura; Marianna Iovanni, Sindaco Di Venosa, quale rappresentante dell’ANCI; Angelo Summa quale rappresentante dell’organizzazione sindacale Cgil; Gennaro Rosa quale rappresentante dell’organizzazione sindacale Uil; Arnaldo Villamaina quale rappresentante dell’organizzazione sindacale Cisl Basilicata.
Cicala ha ripercorso brevemente l’obiettivo della legge che è quello di dettare disposizioni per favorire la realizzazione di progetti di riutilizzo sociale dei beni confiscati, presenti sul territorio regionale, al fine di creare positive ricadute sociali, attraverso un utilizzo sostenibile e diversificato. “Con questa importante legge da un lato si colma un vuoto legislativo, dall’altro si cerca di creare la base per armonizzare la normativa riguardante la valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati con quella delle altre regioni italiane. Anche per questo tema – ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale – vi è tanto da fare, tanti gli interlocutori da mettere insieme e, soprattutto, occorre stabilire un contatto ancor più operativo tra l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità e gli Enti locali. Altrettanto degno di attenzione il tema della formazione per amministratori e funzionari rivolta alla gestione e riutilizzo sociale dei beni confiscati. L’auspicio è che si possa andare avanti, portando ciascuno il proprio contributo, confrontandoci su progetti concreti da realizzare. Mettere in relazione le esperienze e le competenze di ciascun componente, rappresentante di ogni Associazione coinvolta, sono certo che consentirà di raggiungere al meglio e in tempi brevi gli obiettivi fissati dal testo normativo”.
Da parte di tutti i componenti dei due Osservatori parole di ringraziamento per la designazione e la disponibilità a lavorare per centrare gli obbiettivi individuati per i due organismi, e già primi impegni da perseguire per far sì che si entri nella piena operatività quanto prima.
Carmine Cicala, Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata e Delegato per il Coordinamento antimafia e legalità della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, ha aperto i lavori del Coordinamento di questa mattina, svoltosi in modalità ibrida. Presente con lui, presso la sede della Conferenza, anche Monica Forte, Vice Delegata per il Coordinamento.
“Ieri – ha detto Cicala – all’indomani del trentennale della strage di via d’Amelio, presso il Consiglio regionale della Basilicata abbiamo istituito l’Osservatorio regionale per la valorizzazione di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e l’Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata di stampo mafioso. Abbiamo obiettivi a cui non bisogna dare limiti e ringrazio voi per tutto ciò che state facendo all’interno delle vostre Commissioni, perché stiamo ottenendo dei risultati e non possiamo che esserne orgogliosi. Quello che è stato seminato nel corso degli ultimi due anni sta avendo i suoi frutti”.
Nel corso dell’incontro è stata evidenziata l’intenzione del tavolo di proseguire la collaborazione con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, così come l’avvio di un lavoro in ambito legislativo sul caporalato inteso in senso ampio, che comprenda anche settori come la cantieristica.
Tra i progetti che il coordinamento intende portare avanti c’è anche la presentazione all’interno della prossima Assemblea plenaria della Calre di un progetto per l’istituzione di un Gruppo di lavoro dedicato ai beni ed alle aziende sequestrati e confiscati in ambito europeo. Infine, è stata espressa la volontà di incontrare il nuovo Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo.
Hanno partecipato Alberto Bertin, Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Francesca Zottis, Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto con delega alla legalità, Bruno Pigozzo, componente dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza del Consiglio regionale del Veneto, Lorenzo Pillinini e Cristina Crosetto, componenti dell’Osservatorio regionale antimafia del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, Roberto Centi, Presidente della Commissione antimafia del Consiglio regionale della Liguria, Eugenio Rondini, Presidente della Commissione d’inchiesta – Analisi e studi su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e Giuseppe Gelardi, Presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa del Consiglio regionale della Calabria.