In questo mese di ottobre è stata formalizzata la costituzione del comitato denominato “Popolo Produttivo”. Si tratta di un comitato autonomo e apartitico, composto da tutte le piccole , medie e micro imprese appartenenti a dieci categorie, in rappresentanza di oltre 950.000 posti di lavoro. I dieci responsabili di categoria, fondatori del comitato in questione, lanciano il loro grido di allarme per l’attuale congiuntura che rischia di incrinare la stessa tenuta della Pmi aprendo, di conseguenza, un problema grosso per l’occupazione. “Dopo due anni di pandemia, oggi, in piena emergenza bellica – si legge in una nota di Popolo produttivo – milioni di famiglie e imprese sono allo stremo”. Secondo il comitato, per uscire dal dramma che le attanaglia e mantenere viva la speranza di una normalizzazione, quello che necessità “è una continuità lavorativa”. A tal proposito, la richiesta di Popolo produttivo è quella “dell’immediata moratoria bancaria, fiscale e contributiva, e l’abbattimento dei costi di consumo energetico e dei carburanti ”. Popolo produttivo annuncia anche una conferenza stampa che si terrà quanto prima a Roma per comunicare le azioni che si stanno programmando nell’immediato, a sostegno di imprenditori e lavoratori autonomi: “azioni consequenziali – sottolinea i responsabili del comitato- destinate a non passare inosservate, qualora non trovassero accoglienza le nostre istanze emergenziali”.