Si è trattato di un vero e proprio successo, l’undicesima edizione della Sagra della Castagna “Munnaredda” ha fatto registrare numeri da record: circa 7 mila turisti hanno riempito le vie del centro storico di Tramutola nel corso dell’ultimo week-end di Ottobre.
Un evento che racconta al meglio l’identità, le ricchezze storiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche del borgo valligiano.
I profumi di un autunno caldo e la rinnovata volontà di stare insieme, al termine del lungo e difficile periodo Pandemico, hanno prodotto energia ed entusiasmo per una comunità che si è dimostrata viva e pronta ad accogliere turisti da ogni parte d’Italia.
Per raggiungere questo risultato, si è reso necessario uno sforzo corale.
Una mobilitazione generale guidata sapientemente dalla Proloco locale che ha saputo coordinare al meglio le tante e diverse attività che hanno animato lo scorso fine settimana: centinaia i volontari delle diverse associazioni presenti sul territorio comunale che hanno accettato la sfida dell’impegno e della valorizzazione del borgo.
Qui di seguito, le dichiarazioni ed i ringraziamenti del Presidente della Proloco di Tramutola Vincenzo Lo Sasso:
“Con la bellissima serata del 31 ottobre organizzata dall’associazione ANTEAS e con il concerto de “I Damon” si è conclusa la tre giorni di eventi legata alla sagra della munnaredda. Ho pensato molto a come ricambiare i tanti attestati di stima che mi sono arrivati ma dopo tanti anni non riuscivo a trovare il modo migliore di farlo. Forse la maniera giusta è quella di raccontarvi degli occhi, dei vostri occhi, a partire da quelli spensierati dei visitatori che arrivano (o tornano) a Tramutola a quelli pieni di stupore di chi non si aspettava un flusso di gente tale da sconvolgere ancora una volta la nostra tranquilla vita quotidiana. Voglio raccontarvi, però, soprattutto degli occhi dei “miei” volontari:
quelli incoscienti di chi trascura la famiglia e il lavoro per dedicarsi all’organizzazione della manifestazione;
quelli carichi di emozioni di chi mi ha detto: presidé quest’anno dobbiamo fare grandi cose;
quelli pieni di determinazione di chi si butta a capofitto nell’organizzazione;
quelli calmi di chi è stato con me sempre in prima linea con la consapevolezza di ciò che stavamo per fare;
quelli, forse, con qualche segno di sconforto, di chi ha lavorato più nelle retrovie sentendosi meno importante ma che invece è stato fondamentale e che al primo grazie si è commosso come se avesse ricevuto il più bel premio della propria vita;
quelli pieni di entusiasmo nel provare emozioni perse negli anni del covid;
quelli intimoriti di chi si è cimentato per la prima volta in questa “pazzia” che è una delle vetrine più belle del nostro paese;
quelli spaventati dall’ingente investimento che richiede la sagra;
quelli pieni di senso del dovere di chi ha lavorato di notte perché il giorno non riusciva;
quelli mortificati di chi ha sbagliato qualcosa, come se sbagliare fosse un reato; Thomas Edison fallì circa duemila volte prima di trovare il giusto filamento che facesse funzionare la lampadina ma a lui piaceva dire che aveva trovato duemila modi per non inventare la lampadina;
quelli invidiosi di chi in questi due giorni ha scelto di mettersi a disposizione dell’organizzazione e che si sono ritrovati ad incrociare quelli di chi, severamente, sembravano dire: chi te l’ha fatto fare?
Quelli preoccupati nel non vedere gente e di non riuscire ad onorare gli impegni presi;
quelli stanchi di chi quasi alla fine, dopo tanti giorni impegnati, vorrebbe tornare a casa ma non lo fa per senso del dovere;
quelli di chi si accorgono del tuo sguardo e capiscono cosa stai provando/pensando e cercano di supportarti;
Infine ci sono quegli occhi tristi di chi per troppo tempo aspetta di incrociare i tuoi, quegli occhi a cui pensi in ogni istante e che a causa dell’ennesimo impegno non li hai potuti vedere.
Ecco, questo è il mio semplice modo di ringraziarvi. Non so cosa succederà in futuro ma spero solo che per l’avvenire ci sia qualcuno che vi guardi come vi ho guardato io in questi tanti anni.
Un grazie particolare alle forze dell’ordine in particolare al luogotenente Ottomano, al comandante della polizia locale Michele Petrone e all’ispettore Franco Abelardo che sono ci hanno supportati egregiamente sul piano della sicurezza. “Dulcis in fundo” un grazie di cuore al nostro sindaco che ha partecipato in prima persona alla manifestazione in mezzo a noi volontari.”