“La violenza contro le donne rappresenta una vera e propria violazione dei diritti umani e deriva da una lunga tradizione di rapporti di forze disuguali tra uomini e donne, che affonda le sue radici in una cultura patriarcale che continua a persistere, alimentata dagli stereotipi, purtroppo ancora molto diffusi”. Così ha esordito la presidente della Commissione regionale per le Parità e le Pari Opportunità della Basilicata, Margherita Perretti, all’incontro “Comunicare la violenza” promosso dalla Crpo in collaborazione con la Presidenza del Consiglio regionale della Basilicata e con l’Amministrazione comunale di Viggiano, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Perretti ha, poi, fatto riferimento alla Convenzione di Istanbul del 2011 spiegando che il documento, ratificato dall’Italia nel 2013, “ci insegna che le varie forme di violenza rappresentano un fenomeno complesso, che ha alla base relazioni di potere, i cui elementi, possesso e controllo, dinamiche di potere, ruoli preimposti, mancanza di reciprocità e consenso, sono difficili da scindere. Aspetti importanti – ha sottolineato – che inducono a ripensare azioni e politiche antidiscriminatorie, puntando sulla promozione e diffusione di una cultura della parità tra i sessi e del rispetto delle differenze”. Fondamentale per la presidente Crpo “combattere il fenomeno con un linguaggio ed una comunicazione corretta, per evitare l’effetto di una violenza linguistica, simbolica ed iconografica”. La Presidente Crpo si è infine soffermata sulla scelta di svolgere l’incontro a Viggiano. “‘Comunicare la violenza’ – ha precisato -, si rivolge soprattutto alle giovani generazioni, perciò la presenza delle scuole e la visita alla mostra ‘Atto d’amore’ dedicata ad Alda Merini che nella sua opera chiede rispetto e libertà per le donne. Alda Merini – ha concluso Perretti – è soprattutto un esempio di donna libera, lontana da convenzioni ed etichette. E in questo 25 novembre, attraverso le immagini della sua vita, che trasmettono un profondo desiderio di libertà ed emancipazione, come Commissione Regionale Pari Opportunità intendiamo trasmettere un messaggio positivo: possiamo e dobbiamo contrastare la violenza contro le donne, come persone, Istituzioni, sistema Paese. Perché tutte abbiamo diritto ad un futuro caratterizzato da libertà, emancipazione, rispetto, dignità”.
Shara Zolla, Segretario della Camera penale di Basilicata, si è soffermata sul ruolo del difensore della vittima, sul modo in cui il difensore della vittima deve parlare con la vittima di violenza, soprattutto quando è oggetto di violenza psicologica. “La violenza – ha detto – ha mille sfaccettature e può colpire chiunque, non è limitata da ceti sociali o da situazioni economiche. Devastanti – ha aggiunto – possono essere gli effetti della gogna mediatica. L’informazione giornalistica è essenziale per far emergere dinamiche tossiche ma bisogna porre grande attenzione nel riportare aspetti personali della vittima che la esporrebbero a molte ripercussioni. Occorre evitare la sovraesposizione, la spettacolarizzazione di una vicenda umana che è una tragedia. Una tragedia che a volte non si riesce a dimenticare”. Zolla ha, poi, parlato delle insidie del percorso che porta la vittima di violenza a denunciare e del ruolo del difensore che “diventa un pilastro per la vittima durante tutto il percorso”. “Il processo – ha concluso – si fa nell’aula di un tribunale e non in televisione”.
A concludere i lavori il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala che ha posto l’accento sul ruolo che devono svolgere le istituzioni. “A noi istituzioni – ha detto – il compito determinante di mettere in campo interventi tesi a rafforzare il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne e a favorire una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. La violenza ha tante forme, non è soltanto quella fisica, tesa ad annientare l’altro, non è solo il femminicidio, la violenza psicologica, il maltrattamento, le sopraffazioni sul luogo di lavoro, vi sono tanti tipi di violenza che, ogni giorno, le donne sono costrette a subire, ma senza dubbio la più insidiosa è rappresentata dalla disparità di genere: tante donne vengono tacitamente ostacolate, nel loro percorso di autonomia e di indipendenza, da contesti lavorativi, familiari e da relazioni di coppia”.
Nel richiamare gli uomini affinché “abbandonino logiche maschiliste e patriarcali”, Cicala ha auspicato “il raggiungimento di una reale parità di genere, di una reale inclusione della figura femminile. Bisogna guardare al futuro con lungimiranza e determinazione – ha concluso -, mettendo in campo politiche ed interventi che pongano al centro la persona, attraverso il riconoscimento di meriti e valori che non hanno genere”.
L’assessore alle politiche sociali del Comune di Viggiano, Rosita Gerardi, rivolgendosi alle studentesse e agli studenti presenti, li ha esortati a studiare la Costituzione al fine di conoscere i diritti fondamentali garantiti dalla Carta costituzionale e ad approfondire l’art.21 che stabilisce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Nel far riferimento al “Libello legale” di Ettore Randazzo, Gerardi ha posto la questione del rapporto tra opinione pubblica e giustizia. “Spesso durante il Tg – ha detto – si rileva un accanimento giornalistico dei media non solo sul fatto in sé ma anche su fatti giuridici che dovrebbero essere secretati. Si cerca il gossip ed è lì che bisogna fare attenzione perché il rispetto dell’altro è importante. La vostra libertà finisce dove inizia quello dell’altro. Il giudizio mediatico il più delle volte è un pre-giudizio che dispiega i suoi effetti negativi sulla vittima”. Gerardi ha poi concluso ponendo un interrogativo: “La pubblicazione dei contenuti degli atti processuali giova alla giustizia?”
Erano presenti all’incontro con gli studenti del Liceo Classico Giovanni Pascoli di Viggiano, moderato dalla giornalista Nicoletta Altomonte, il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala e l’assessore alla Cultura, Vincenza Pugliese. Da remoto si è collegato Giuliano Grittini, artista fotografo e curatore della mostra “Atto d’Amore – omaggio ad Alda Merini e a tutte le donne”.
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