Migliaia di italiani sono alle prese con l’influenza stagionale, la cosiddetta ‘Australiana’. Il picco dei contagi è stato già raggiunto anche in Basilicata, con un numero maggiore di casi ed in anticipo rispetto agli anni precedenti. Una ulteriore conferma che questa influenza, arrivata dall’Australia (da qui il nome di ‘Australiana’), si diffonde velocemente.
I sintomi (dalla febbre alta, alla tosse, al mal di gola) sono quelli di un’influenza tipica, ma è molto più ‘cattiva’, in quanto determinata da tre virus completamente nuovi. Soprattutto le persone più anziane i bambini devono prestare attenzione ad eventuali complicazioni respiratorie.
“La presenza elevata di casi influenzali rispetto agli anni precedenti, è legata – spiega il direttore generale dell’Asp Luigi D’Angola- alle limitazioni nella vita di relazione che il Covid ha imposto, anche e soprattutto nell’età pediatrica e, in generale, scolare, e, quindi, alla ridotta immunizzazione conseguente alla ridotta circolazione dell’influenza nelle ultime due stagioni”. Il miglior rimedio resta sempre il vaccino. Chi non lo ha fatto può ancora correre ai ripari.
L’Azienda Sanitaria di Potenza ha, infatti, disposto nelle ultime ore la prosecuzione della campagna vaccinale fino al prossimo 31 gennaio. “Vaccinarsi contro l’influenza australiana- dice d’Angola- è fondamentale per prevenire la malattia mentre, per chi si è già sottoposto ad inoculazione e contrae il virus, aiuta a prevenire le forme gravi che richiedono poi ospedalizzazione e conseguente sovraccarico dei servizi sanitari”.
Quanto ai dati, le coperture vaccinali influenzali in Basilicata sono lusinghiere, tanto che a differenza del trend nazionale, in regione si registra nella campagna vaccinale 2021-2022 un incremento sia negli over 65 (68,5%) che nella popolazione totale (22,4%) rispetto agli anni precedenti. “Proprio sugli over65- spiega ancora il direttore generale dell’Asp- la Basilicata ha conseguito indici di copertura vaccinale importanti, collocandosi come seconda regione in Italia dopo l’Umbria attestando, quindi, positivamente anche le performance delle Aziende Sanitarie locali”.
Il vademecum dell’Asp guarda a questi giorni di festa e quindi agli inevitabili assembramenti in luoghi chiusi e all’aperto, agli incontri conviviali familiari in cui siano presenti sia fasce pediatriche che anziane. “Il covid- conclude d’Angola- ha insegnato che ogni forma virale può essere prevenuta con il distanziamento sociale e con l’uso della mascherina che deve essere utilizzata se si è particolarmente esposti o si presentano già sintomi influenzali. A tutto ciò si somma l’inevitabile igiene personale che consiste nel disinfettare spesso e bene le mani”.