Il Superbonus serve al Sud al pari del Pnrr ed in grado di far crescere il Pil e l’occupazione diretta ed indotta. E’ il commento dell’ing. Alfredo Cestari, Presidente del Gruppo Cestari – che opera in tutta Italia, dalla Calabria fino ad arrivare in Lombardia, con una trentina di progetti, in parte ultimati e che a Moliterno ha insediato un Centro di Assistenza e di consulenza professionale con un pool di esperti – all’audizione in Commissione Bilancio alla Camera del direttore della Svimez, Luca Bianchi. Da essa emerge che il Superbonus (e bonus facciate), «tenendo conto del solo “effetto aggiuntivo”, ha contribuito alla crescita del Pil delle regioni del Mezzogiorno del 2,4% nel biennio 2021-22, 0,5 punti in più della media nazionale e 0,6 punti oltre quella del Centro-Nord». Inoltre, spiega Svimez, su questo risultato incide «in misura prevalente, il differente peso che ha il settore delle costruzioni nelle due aree: quasi il 32 per cento nel Sud, circa il 18 per cento nel resto del Paese». Ancora, sempre dai dati Svimez, l’importo medio per un intervento al Sud risulta più elevato di 12mila euro rispetto al Centro-Nord anche se gli investimenti realizzati effettivamente (16,6 miliardi) sono pari a meno del 29% del totale nazionale. In ogni caso, dice Svimez, «il Mezzogiorno ha mostrato una capacità di assorbimento degli incentivi del Superbonus decisamente superiore rispetto a precedenti agevolazioni fiscali in materia edilizia, quali ad esempio l’Ecobonus per il quale la “quota Sud” si è fermata all’11,3%». La controprova del peso del Superbonus è nei dati relativi al primo trimestre 2023: la contrazione degli investimenti legati al Superbonus che ha interessato tutto il Paese dopo le ripetute modifiche legislative introdotte negli ultimi mesi, è stata superiore al 60% nel Mezzogiorno. Si tratta – sottolinea Cestari – di fare il massimo sforzo per rimettere in moto il motore dell’edilizia, un comparto fondamentale per l’economia locale, regionale e nazionale e per l’occupazione diretta ed indotta oltre che di giovani professionisti che specie al Sud hanno bisogno di opportunità di lavoro per restare. Il contributo offerto dal Superbonus alla crescita complessiva del Pil nell’intero biennio si commisura in circa il 17 per cento nel Centro-Nord, e nel 27 per cento nel Sud, come spiega Svimez. E in ben quattro regioni – Sicilia (32,7%), Sardegna (32,6%), Molise (30,9%), Campania (28,6%) – le misure considerate hanno costituito poco meno di un terzo dell’intera espansione fatta registrare dal Pil nel biennio.