Per contrastare l’emergenza cinghiali, sempre più pericolosa per le persone e per i danni agli agricoltori, in maniera efficace e con strumenti straordinari e di facile attuazione, c’è un piano di azione a cui ho lavorato da assessore alle Politiche Agricole e che è stato condiviso da associazioni agricole e di cacciatori il 7 settembre dello scorso anno. Al neo assessore Galella è sufficiente riprenderlo negli uffici del Dipartimento e darne applicazione. Così Francesco Cupparo, già assessore regionale alle Politiche Agricole, che aggiunge: mi fa piacere che a ricordarsene siano organizzazioni agricole e di cacciatori, come i sindaci e tanti cittadini. Si tratta di uno strumento snello con una proiezione triennale e un finanziamento già spendibile che ammonta a 3 milioni di euro (di cui 1,8 milioni fondi P.O. Val d’Agri con interventi da attuare nei 35 Comuni del comprensorio). In esso – continua – sono contenuti interventi finalizzati ad incentivare tutte le possibili azioni di contrasto alla crescita esponenziale di cinghiali che registra un incremento annuo dell’ordine di 20mila. Tra le azioni strategiche individuate: il corrispettivo ai cacciatori che consentirà di allargare la platea degli esecutori materiali degli abbattimenti attraverso l’ assegnazione di un congruo ristoro per le spese sostenute; la fornitura di “chiusini” agli agricoltori con incentivo per l’installazione e la gestione; la predisposizione di un servizio di raccolta dei cinghiali abbattuti; la collaborazione con il Servizio Veterinario fondamentale per un efficiente monitoraggi sanitario; la dislocazione di un numero congruo di celle refrigeranti; attività logistiche di raccolta delle carcasse; attivazione di un centro di lavorazione delle carne di cinghiale. Dunque non resta altro che procedere – conclude Cupparo.