Otto sindaci dei Comuni di Abriola (Romano Triunfo), Barile (Antonio Murano), Missanello (Filippo Sinisgalli), Pomarico (Francesco Macini), Rionero (Mario Di Nitto), Sarconi (Giovanni Tempone), Spinoso (Pasquale Deluise), Vaglio (Francesco Santopietro) hanno firmato oggi a Potenza (via Verrastro) nella sede del Distretto Terre di Aristeo l’Intesa di Programma per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi e Paesi lucani. La sottoscrizione – il sindaco di Forenza Mastrandrea si è riservato – è avvenuto in presenza dell’ad Terre di Aristeo Lamiranda e del presidente della Rete Xenia-Aristeo (impreso) Marino in contemporanea con l’ennesimo convegno di studi sui Borghi promosso dalla Regione, a pochi metri nella Sala Inguscio. Il documento rappresenta la base di partenza del “Progetto Pilota” di interesse nazionale che è stato avviato con la presentazione del primo Accordo di Sviluppo per alcuni Comuni dell’Alto Bradano-Vulture (Forenza, Acerenza, Venosa e Lavello) e Metapontino (Tursi-Scanzano) per circa 54 milioni di investimenti e la realizzazione di 200 unità abitative, per il quale Invitalia ha avviato la fase di istruttoria che terminerà il 30 giugno prossimo. E’ stato spiegato che il Progetto sarà attuato per lotti ciascuno dei quali prevede almeno 50 milioni di euro di investimenti e almeno 100 unità abitative. Il sindaco di Spinoso De Luise a nome dei colleghi sindaci ha detto che “non c’è più tempo da perdere”. Il crescente spopolamento, fino alla desertificazione, della maggioranza dei “Paesi” (piccoli Comuni), specialmente delle aree interne, e dall’emigrazione dei giovani che, per la mancanza di prospettive sociali visibili e le insufficienti opportunità lavorative, sta mettendo a rischio la stessa esistenza dei Borghi e dell’intera Regione”. Per questa ragione – è stato sottolineato – non c’è più tempo e volontà di attendere gli atti promessi dal Presidente Bardi nell’incontro del 17 marzo con Terre di Aristeo. I sindaci sono decisi ad andare avanti comunque dimostrando da oggi di dare rilevanza ai progetti e alla programmazione di azioni ed iniziative piuttosto che ai convegni.
Questi i principi principali del Progetto:
· L’ambiente, il paesaggio ed il territorio come grande ed unitario attrattore;
· L’animazione e la formazione, per tutti, come necessità presupposta ed indispensabile per il successo di tutto il progetto e per la crescita, anche culturale, delle Comunità territoriali;
· Far essere i nostri territori attrattivi per generare flussi di immigrazione o di ritorno o provenienti da altre Regioni o Stati, (invertendo la costante storica degli ultimi centosessant’anni)
· L’Internazionalizzazione come opzione strategica di collocazione del territorio nel mercato e nelle società multietnica;
· L’inclusione sociale e la programmazione partecipata quali condizioni necessarie per la formulazione di politiche pubbliche condivise e caratterizzate da criteri di trasparenza, funzionalità, efficacia ed economicità dell’Azione Amministrativa;
· L’adeguamento e la messa in sicurezza delle “strade di vicinato” quali vie di comunicazione interne, condizioni indispensabili di accesso al diversi territori, d’interscambio fra gli stessi per la loro migliore fruizione e contaminazione;
L’attuazione del Progetto Pilota, oltre a garantire efficacia e tempi certi per la sua realizzazione, costituirà anche il primo “modello” applicativo della “programmazione territoriale integrata pubblica/privata” per determinare soluzioni strutturali idonee a sostenere il progresso della Comunità e dei territori coinvolti, nonché significativamente utile anche per contribuire a:
· Modificare la struttura economico-finanziaria delle imprese e loro sistemi o reti;
· Rendere le imprese resilienti e competitive, per dimensioni e qualità, a livello internazionale e incentivare una partecipazione diffusa al capitale di rischio;
· Assicurare alle imprese e loro reti dimensioni economiche, finanziarie e produttive sufficienti ed efficaci per essere nel mercato, secondo le regole dello stesso;
· Sostenere e gestire progetti sociali, culturali, formativi e di alta formazione, adeguati alle aspirazioni, in particolare delle nuove generazioni in coincidenza con le esigenze dei territori;
· Valorizzare gli asset immobiliari e aumentarne la capacità attrattiva attraverso la creazione di un ecosistema digitale evoluto a livello internazionale (smart community);
· Sostenere e promuovere l’occupazione, specialmente giovanile.