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La sanità lucana in 10 punti: venerdì 30 giugno confronto a Villa d’Agri

“Sulla situazione sanitaria in Basilicata si sta sviluppando un intenso dibattito che si può racchiudere in quattro visioni e letture differenti: il presidente della Regione Bardi e l’assessore alla Sanità Fanelli che esprimono soddisfazione e ottimismo; i partiti di opposizione che analizzano e bacchettano l’esecutivo regionale; i sindacati e le associazioni del mondo sanitario che provano a ragionare sui fatti e sulle criticità; i cittadini e gli ammalati lucani che subiscono e accettano in silenzio facendo i conti con la realtà e i problemi”.

Lo dice in una nota inviata alla stampa l’associazione socio-culturale Medinlucania.

L’iniziativa si svolgerà alle ore 17.30 presso la sala del centro sociale e prevede la partecipazione dell’assessore regionale alla Sanità Francesco Fanelli, del segretario regionale del Pd Giovanni Lettieri, del coordinatore regionale del M5s Arnaldo Lomuti e del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Giuseppe Giuzio. 

Per la parte tecnica e professionale sono previsti gli interventi della dottoressa Maria Cristina Martini (già primario Ospedale Villa d’Agri), del dottor Michele Cataldi (presidente-portavoce Unità di crisi sanitaria Basilicata), del dottor Rocco Perrone (dirigente medico Ospedale Villa d’Agri).

I lavori saranno conclusi dal presidente di Medinlucania Dino Nicolia e moderati da Alessandro Singetta.

L’apertura del convegno sarà affidata all’introduzione di Gelsomina Sassano di Medinlucania e al saluto del sindaco di Marsicovetere Marco Zipparri.

Le questioni principali che verranno affrontate riguarderanno in modo particolare i seguenti temi: “Un nuovo umanesimo alla base della sanità lucana: non gli aspetti economici ma le persone e i territori per rispondere alla domanda di salute. Subito un nuovo piano sanitario regionale per dare priorità alla prevenzione, ad una efficiente rete di emergenza e urgenza, ai punti nascita, alla psicologia e psicoterapia territoriale, alla gestione dell’handicap”.

Sarà un confronto a più voci – precisa l’associazione – che si svilupperà sia sugli aspetti tecnici che su quelli politici.

I temi che verranno discussi riguarderanno le tematiche più controverse del tema sanità e saranno i seguenti: 1. l’affidabilità e l’impatto dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) come criterio nazionale oggettivo che misura il buon funzionamento della sanità regionale o come mera procedura amministrativa e burocratica che non rileva la ricaduta effettiva e la soddisfazione reale dei cittadini-utenti; 2. la mancanza di risorse per la sanità nazionale, visto che l’ultimo Dpef (Documento di programmazione economico-finanziaria) dell’Italia certifica che il rapporto rispetto al Pil si attesterà a un misero 6,2%, e cosa sarà possibile fare utilizzando i fondi del Pnrr (la Basilicata è tra le ultime regioni nella classifica della spesa per singolo abitante); 3. le azioni del governo nazionale e della Regione Basilicata per far fronte alla mancanza di medici e infermieri (in tutt’Italia mancano circa 20 mila medici e 32 mila infermieri); 4. come garantire a tutti i cittadini la possibilità di potersi curare nello stesso modo indipendentemente dal proprio status sociale, economico e culturale; 5. le attività in essere per rafforzare la governance e di conseguenza incrementare l’area della prevenzione e creare una rete tra ospedale e territorio; 6. le motivazioni che hanno fatto diminuire la fiducia dei lucani nei riguardi degli ospedali regionali e hanno spinto migliaia di loro a farsi a curare fuori regione con una ricaduta economica che ha raggiunto i 65 milioni di euro di mobilità passiva; 7. le liste di attesa infinite, la non stabilizzazione dei precari, il sovraccarico di lavoro di dirigenti, medici e operatori sanitari, lo stallo in cui versano alcune Asp e versa il Crob di Rionero dove mancano i direttori, quattro reparti sono da tempo senza primari e una ventina di ricercatori dell’Ircss sono in stato di agitazione; 8. la riclassificazione degli ospedali minori (Melfi, Villa d’Agri, Lagonegro, Venosa, Muro Lucano, Tricarico, Tinchi e Stigliano) e le difficoltà dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, che hanno determinato lo spostamento del baricentro della sanità al San Carlo di Potenza; 9. la verifica del fabbisogno di prestazioni da affidare alle strutture private e la situazione dell’assistenza domiciliare ai circa 60 mila lucani non autosufficienti; 10. i tempi per l’approvazione del Piano sanitario della Basilicata considerato che l’assessore regionale Fanelli poche settimane fa ha dichiarato che sarebbe stata avviata una nuova fase, fatta di riorganizzazione delle aziende sanitarie e di scelte proiettate verso il futuro.

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