Primo PianoSalute

Peste suina: l’Asp incontra Allevatori e Sindaci della Val d’Agri

La ASP Basilicata è fortemente impegnata nel controllare il fenomeno della peste suina che, se pur non interessa nello specifico la nostra regione, crea qualche preoccupazione soprattutto agli allevatori della zona di confine con la Campania dove si sono sviluppati alcuni focolai. Proprio con le organizzazioni professionali agricole (alla presenza del Presidente della Coldiretti Antonio Pessolani, dei Direttori Cia Maria Cerabono e Donato Di Stefano e del Rappresentante Copagri Basilicata Claudio Cufino), si è svolto un incontro chiarificatore sulle cose fatte fino ad oggi, condividendo la possibilità di continuare ad operare con una metodologia di controllo appropriata con sorveglianza passiva e ricerca attiva delle carcasse, anche a seguito di ordinanza n.5 del Commissario Straordinario della task force sulla peste suina. Incontrati anche i sindaci e i rappresentanti dei cinque comuni immediatamente limitrofi all’area campana e quindi di Grumento Nova, Lagonegro presente online con il primo cittadino Salvatore Falabella, Moliterno con Antonio Rubino, Tramutola con Luigi Marotta e Paterno con Tania Gioia. Fatto il punto sia sulla situazione epidemiologica relativa ai territori lucani, sia sulle nuove disposizioni in materia di movimentazione dei suini. Il Direttore Generale della Asp Basilicata, Antonello Maraldo, sottolineando il capillare lavoro del Direttore del Dipartimento Prevenzione e Benessere Animale Vito Bochicchio, ha ribadito che “per quel che riguarda la Basilicata, la situazione è sotto controllo e ad oggi non si sono verificati casi, per cui gli incontri con gli stakeholders e con le comunità locali si sono rivelati estremamente utili per la condivisione di conoscenze e programmazioni strategiche comuni”. L’Azienda Sanitaria Locale di Potenza ed i suoi professionisti- ha aggiunto Maraldo- “sono aperti ad un’interlocuzione costruttiva per garantire sicurezza animale e umana ed al contempo salvaguardare la filiera produttiva e le tradizioni lucane”.

Articoli correlati