La posizione della Cgil
“Dopo la discutibile gestione dell’Ente Parco Nazionale Appennino lucano val D’Agri Lagonegrese, segnata dell’era Priore, che tra incarico di sub commissario, presidente, commissario straordinario e proroghe varie si è protratta dal 2019 a oggi, una gestione cui ha posto fine la revoca dall’incarico per l’adozione di atti illegittimi e non conformi alle norme, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica con apposito decreto ha affidato la gestione dell’Ente Parco all’avvocato Antonio Tisci, nominato commissario ad acta. Una scelta, a nostro avviso discutibile, visto che il ripristino della corretta gestione e vigilanza sull’ente viene affidato a chi non si è propriamente distinto nella direzione dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, connotata da rocambolesche vicende legate al mancato rispetto dell’obbligo di isolamento per Covid cui conseguirono le sue dimissioni, dimostrando in più di qualche occasione l’inadeguatezza rispetto al ruolo istituzionale ricoperto. Ma soprattutto una scelta discutibile se alla sua base ci fosse lo stesso curriculum utilizzato per la nomina a direttore generale dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Basilicata, sulla quale avevamo presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti evidenziando che, dal curriculum vitae, non risultava alcuna significativa esperienza gestionale e manageriale nel settore ambientale. Sembrerebbe, ancora una volta, prevalere una scelta che premia l’appartenenza, anziché la competenza. Eppure il Parco avrebbe urgente necessità di una guida autorevole e qualificata per rilanciare la sua mission e valorizzare le risorse naturali del territorio. Cicli e ricicli storici in questa regione, nei quali gli enti, più che al servizio della collettività per la quale svolgono le loro funzioni istituzionali, continuano ad essere utilizzati come dividendi politici in un processo sempre più dilagante di sviamento della funzione politica, che antepone la lottizzazione delle nomine di vertice negli enti, all’interesse della collettività”.
La replica dei parlamentari di FdI Rosa e Caiata
“Leggiamo il comunicato della CGIL contro la nomina di Antonio Tisci a nuovo Commissario ad acta dell’Ente Parco Appennino Lucano da parte del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e ci chiediamo dove fosse la CGIL quando il Ministro 5stelle Costa nominava Priore, che, evidentemente, non si è dimostrato all’altezza del suo curriculum. Ci chiediamo dove fosse la CGIL quando il centrosinistra si spartiva le poltrone negli gli ultimi 10 anni. Sappiamo però dove la CGIL è quando la regione Basilicata si classifica penultima per gli stipendi medi in Italia nel 2022. Totalmente assente. Sappiamo dov’è la CGIL quando a governare sono gli ‘amici’ del centrosinistra. Totalmente assente. Il Governo Meloni ha già dato prova di non guardare alle appartenenze politiche come accaduto con Eni e Poste. Troviamo quindi del tutto inopportuno e fuori luogo l’intervento della CGIL ma siamo consapevoli anche che la CGIL, da tempo, ha deciso di abbandonare i lavoratori per fare politica”.