Il rinnovo della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa Regione-Aristeo; la convocazione della Conferenza di servizi decisoria prevista dalla legge 106/2014; il parere sulla proposta del Distretto riferita all’Accordo di Sviluppo “Il Turismo Esperenziale di Comunità: un Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani”.
Sono le richieste prioritarie del Distretto Terre di Aristeo rivolte in una lettera al Presidente Vito Bardi. Nella lettera – inviata anche all’assessore alle Attività Produttive Michele Casino e a dirigenti della Presidenza della Giunta e Dipartimentali – si sottolinea che la Conferenza di Servizio è “obbligatoriamente indetta se richiesta da imprese del settore turistico che operano nei medesimi territori per l’emissione del Decreto del Ministro destinata all’ampliamento dell’attuale delimitazione territoriale del Distretto di Turismo Rurale Le Terre di Aristeo”. La nuova iniziativa del Distretto è in concomitanza con il primo degli incontri promossi dall’assessore all’Ambiente Cosimo Latronico sui progetti di rigenerazione dei borghi. “Non intendiamo certo disconoscere e né sottovalutare – dice l’ad Terre Aristeo Saverio Lamiranda – gli obiettivi del ciclo di incontri/seminari territoriali per promuovere una cultura della rigenerazione diffusa nei borghi della Basilicata e nei loro paesaggi. Per noi – aggiunge – il punto più debole è il metodo di intervento che è quello di affidare solo al pubblico la responsabilità di soluzioni idonee per lo sviluppo sociale ed economico dei territori del Mezzogiorno e della Basilicata in particolare. Un metodo che proprio in questa prima fase che riguarda i progetti dei borghi lucani beneficiari di finanziamenti regionali come l’unico beneficiario di finanziamento nazionale si è rilevato inadeguato. Il nostro Distretto ha messo in campo, da tempo, proposte progettuali che inspiegabilmente non vengono considerate e che sarebbero facilmente cantierabili con effetti concreti sulla velocizzazione della spesa, sullo sviluppo dell’economia locale, il ripopolamento dei paesi-borghi e l’occupazione. Non abbiamo più altro da dimostrare: il Progetto Pilota di Interesse Nazionale per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi e Paesi lucani -se finanziato e/o sostenuto- non può aspettare ancora. E soprattutto bisogna pensare non solo a spendere le risorse del Pnrr ma a spenderle bene nei risultati da raggiungere con priorità al contrasto dello spopolamento dei borghi e alla fuga dei giovani”.