Tursi nei luoghi della poesia di Albino Pierro -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06415
22 ottobre, In occasione della 9 Giornata Internazionale dei Parchi Letterari il Comune di Tursi (Mt) e il Parco Letterario Albino Pierro Vi invitano a visitare Tursi, la Città di Pierro
“Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera, era una delle tante parlate destinate a scomparire. Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente”. Così Albino Pierro spiegò la svolta dialettale della sua poesia per cui venne più volte candidato al Nobel per la Letteratura. In dialetto descrive Tursi, un incredibile esempio di architettura spontanea ricca di volte, vicoli, grotte e scale, tra cui le petrizze, una ripida strada realizzata nel ‘600 da Carlo Doria con lo stesso numero di gradini di quel Palazzo Doria che a Genova venne in seguito chiamato Palazzo Tursi. In alto domina il rione della Rabatana (dal saraceno Rabat), circondato dai calanchi, le Jaramme cantate dal poeta.
Sede del Parco è la Casa di Albino Pierro (‘u paazze), da cui si gode di una suggestiva vista sui calanchi verso il Convento di San Francesco e, in lontananza, il Santuario di Anglona (XI XII sec), sorto sulle rovine della colonia greca di Pandosia. Atraverso il “Percorso della poesia pierriana” con le targhe letterarie posizionate in vari luoghi del borgo fino (è possibile procurarsi l’applicazione su www.albinopierro.it ) renderà la visita di Tursi indimenticabile.
Il fantasma di Isabella Morra a Valsinni -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06424
21 e 22 ottobre In occasione della Giornata Internazionale de I Parchi Letterari il Comune e la ProLoco di Valsinni con il Parco Letterario Isabella Morra Vi invitano nell’antico Borgo di Favale dove si svolse la vicenda umana della giovane poetessa
Tra le voci liriche più importanti del XVI secolo la sua produzione fu molto apprezzata da Benedetto Croce che nel 1928 si recò a Valsinni, “per vendicare la povera vittima”: “Ed io ho voluto recarmi nei luoghi dove fu vissuta questa breve vita e cantata questa dolorosa poesia, in quell’estremo lembo della Basilicata, di cui ci ha parlato il Lenormant, tra il basso Sinni e il confine calabrese, tra la riva del mar Jonio, dove verdeggia la foresta di Policoro e il corso del Sarmento, che versa le sue acque in quel fiume…”. (Benedetto Croce)
Esplorando vicoli e viuzze del centro storico, il visitatore viene accompagnato in un clima suggestivo e rivive le tragiche vicende del destino della giovane poetessa, prima reclusa per futili “ragioni d’onore” e poi uccisa dai fratelli a 25 anni per aver stretto una relazione con un nobile spagnolo non gradito alla famiglia.
Alla poesia affida i suoi più riposti pensieri e segreti e alla poesia confida le sue ansie e i suoi tormenti: l’odio per la terra natia e l’amore profondo per il padre esule in terra straniera.
Il corpo di Isabella nessuno lo ha mai ritrovato dando vita nel corso degli anni e secondo le dicerie tramandate oralmente dagli antenati, al mito del fantasma di Isabella che aleggia ancora tra le stanze del castello e per le strade del borgo medievale.
A cura di Piera Chierico, Pro Loco e Parco Letterario Isabella Morra di Valsinni
Per info e prenotazioni
Centro Visite Pro Loco: https://www.parcomorra.it/
392 392 2551
I luoghi del giovane Francesco Mario Pagano -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06442
22 ottobre, Brienza (Pz). Il Comune di Brienza con la Pro Loco di Brienza nell’ambito della Giornata internazionale dei Parchi Letterari 2023, invitano a partecipare domenica 22 ottobre ad una visita guidata ne I luoghi del giovane Francesco Mario Pagano
Dalle ore 10.00 si svolgerà un percorso di visita nel borgo medioevale che seguendo le orme di un giovanissimo Mario Pagano porterà i visitatori a conoscere:
• “Gli Esposti”, gli antichi macchinari dei mulini e dei frantoi
• la Fillossera e ciò che ne seguì
• il Castello Caracciolo (le cui origini risalgono al periodo Normanno)
• la duecentesca chiesa madre dedicata a S. Maria Assunta
• il fascino del contesto bucolico nel quale sono avvolti i ruderi dell’insediamento antico, tra i quali risaltano la casa natale del Pagano e la chiesa di S. Martino risalente al nono secolo, e tante altre piccole curiosità sugli usi e i costumi di chi ci ha preceduti.
Durante il percorso si parlerà anche del F. Mario Pagano adulto, esponente di spicco del pensiero illuminista, famoso giurista ed infine tra i principali esponenti della Rivoluzione Napoletana del 1799.
Durata del percorso circa 2.30h.
Sono necessarie calzature comode con suola antiscivolo
E’ raccomandata la prenotazione anticipata (24 h).
Per prenotazioni e info
tel : 348 9374 863 – 324 798 0309
mail: brienzaproloco@gmail.com;
21-22 ottobre, Aliano (Mt). In occasione della 9 Giornata Internazionale de I Parchi Letterari, il Parco Letterario Carlo Levi invita a visitare i luoghi, conoscere le persone, scoprirei paesaggi e i sapori del Cristo si è fermato a Eboli
21 e 22 ottobre . Mattino ore 10.00 – 13.00 Pomeriggio ore 15.30 – 19.00
Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall’ombra dell’interno, rimasi quasi accecato dall’improvviso biancore abbagliante. Carlo Levi
Il Parco Letterario Carlo Levi
Nel rivivere emotivamente luoghi ed eventi descritti nel Cristo si è fermato a Eboli si coglie nell’opera di Carlo Levi il sentimento poetico e il suo profondo amore per la terra lucana e la sua gente. Aliano, con le sue case dalle magiche facciate dalle cui piccole finestre, occhi stregati che sormontano archi immensi come bocche, si spazia sull’infinita distesa delle argille aride, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, è un esempio di recupero e conservazione ambientale. Il silenzio delle montagne, la solitudine dei paesi arroccati sui monti, le infinite distese di argilla, i fiumi lenti e sornioni della valle dell’Agri e del Sauro e ancora le leggende dei briganti, delle fate, dei lupi mannari e delle streghe sono tutti elementi che raccontano e suscitano nel visitatore le stesse emozioni di meraviglia e stupore provate da Levi all’inizio del suo confino.
Il percorso prevede la visita della Casa Museo di Carlo Levi, la Pinacoteca Carlo Levi, il Museo della Civiltà contadina, il Museo Paul Russotto e la Tomba di Carlo Levi.
La casa del confino di Carlo Levi
È la casa dove visse Carlo Levi durante il periodo di confino, restaurata con discrezione e con un approccio tecnologico: un impianto multivisione costituito da proiettori di diapositive programmati e sintonizzati da un computer, posti sui soffitti dei locali e che, seguendo un percorso determinato, fanno rivivere sui muri bianchi le immagini tratte dai documenti fotografici dell’epoca, la casa, l’orto, il cane Barone, il ritratto di Giulia, i camini, i calanchi; immagini intervallate dalle sagome di un cavalletto, dall’ombra dei pennelli, dalla traccia di un letto di ferro, di un tavolo da cucina, a guisa di simboli astratti, ombre cinesi che si animano nella velocità della proiezione multi visiva; e ancora immagini dei quadri, dei tetti, dei fanciulli, delle strade, delle nuvole e degli orizzonti che si osservano dalla terrazza. Sono presenti anche microfilm sulla storia contadina. Il percorso emozionale si completa sul terrazzo della casa, dove sono stati sistemati tre angoli di pittura che si ispirano al paesaggio circostante.
La Pinacoteca Carlo Levi
Il piccolo museo raccoglie lettere, documenti, disegni riguardanti il confino ad Aliano, tra il 1935 e il 1936, al quale fu condannato dal regime fascista il medico, scrittore e pittore Carlo Levi (1902-1975). Particolarmente interessanti sono le litografie originali, donate dallo stesso Levi, del Cristo si è fermato a Eboli. Il volume, che fu pubblicato nel 1945, riassume la sua esperienza nel piccolo centro lucano, dove visse a contatto con la popolazione, testimoniando la suggestiva scoperta dell’estrema miseria della civiltà contadina del Sud.
La mostra fotografica di Mario Carbone
Una ricca rassegna di scatti di Mario Carbone, il noto fotografo che accompagnò Levi nel 1960 durante il suo viaggio in Basilicata, organizzato in vista della realizzazione del famoso Telero, ideato per la celebrazione del centenario dell’Unità d’Italia e da alcuni anni esposto in Palazzo Lanfranchi a Matera.
Il museo della Civiltà contadina
“Il padrone di casa mi aveva avvertito che sarei stato spesso disturbato dal rumore del trappeto, il frantoio che era sotto alle mie stanze; ci si entrava dall’orto, per una porticina di fianco agli scalini che portavano in casa. Avrebbe lavorato anche di notte, il trappeto mi aveva detto. Quando girava la vecchia mola di pietra, trascinata in tondo da un asino bendato, la casa tremava, e un rombo continuo saliva dal pavimento…” Situato al piano terra della casa di Levi ospita tutto ciò che riguarda le antiche procedure di produzione dell’olio, gli oggetti legati alla coltivazione dei campi, alla mungitura del latte, alla produzione del formaggio, le suppellettili. Una casa contadina originale, con letto, culla, stalla, e tanto altro ancora. Attraverso la visita a questo museo ci si ritrova immersi nel periodo del Confino di Levi in Aliano.
La tomba di Carlo Levi
Restaurata nel suo aspetto architettonico, con un belvedere retrostante che denota il rapporto tra vita e morte, poiché l’affaccio è verso la casa in cui Levi ha vissuto. Un basolato su cui sorgono due file di mattoni in cotto e una balconata aperta sul Pollino e sui tetti del paese. Con poche varianti rispetto a ciò che c’era prima del restauro. Un intervento che non disturba. Al centro, una lastra di pietra bianca ricorda che lì è sepolto il torinese del sud, per usare una felice espressione di Gigliola De Donato.
Il Museo Paul Russotto
Di origini alianesi da parte di madre, Paul Russotto, esponente dell’espressionismo astratto americano, nasce a New York nel 1944. Si appassiona alla pittura iscrivendosi all’Art Students League di New York. Nel ’63 apre il suo studio e comincia una proficua attività che lo vedrà esporre in tanti paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Nella sua espressione artistica, Paul Russotto trae ispirazione dal passato, guardando alla pittura di Rubens, Courbet, Cézanne, Picasso, Matisse, Mondrian, Miró, Gorky, De Kooning (di cui diventa allievo), Pollock e ai suoi contemporanei. Ha contatti anche con molti artisti italiani come Carla Accardi, Pietro Consagra, Giacinto Cerone, Marino Marini e tanti altri.
Nella restaurata vecchia caserma di Aliano, dal tetto con grossi travi di legno, le 72 opere di Russotto donate dalla famiglia sembrano nuove finestre aperte su una modernità in contrasto con i calanchi e i tetti spioventi dell’antico borgo celebrato da Carlo Levi che si intravedono dalle grandi porte finestre verdi.