In riferimento alla nota diffusa dalle sigle sindacali CGIL e UIL della Funzione Pubblica, ed in considerazione della recente approvazione del piano triennale del Fabbisogno Aziendale della Asp condiviso con gli stessi sindacati lo scorso 31 ottobre, il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza Antonello Maraldo, ricorda come negli ultimi mesi “siano state incrementate proprio le figure professionali relative ad Infermieri ed Operatori Socio Sanitari che, al termine del periodo di vigenza del piano (2024), faranno contare assunzioni a tempo indeterminato per 125 infermieri (di cui 118 entro il 31.12.2023) e dei quali 64 già in servizio ad oggi . A loro vanno aggiunti Dirigenza e comparto che- dal 2018 alla fine del 2024- faranno contare un incremento complessivo del personale pari a 45 unità, passando dai 1861 del 2018 ai 1906 del 2024”.
Sorvolando sul tono utilizzato dai sindacati che parlano di ‘gioco al massacro’ e roulette russa’ relativamente alla trasparenza adottata dalla Asp, “sin dal primo momento- dice Maraldo- da parte della Direzione Generale si è garantito un sistema di relazioni sindacali coerente, comunicando preventivamente ciò che ci si accingeva a fare, fornendo dati e spiegandone le motivazioni. A leggere il comunicato sindacale si adombra invece una modalità irregolare di comportamento, quando anche in riferimento alla prima cessazione degli Oss si è avuto un confronto diretto con l’Assessore e con gli interessati, oltre che con le stesse sigle sindacali”.
È pur vero che le organizzazioni sindacali hanno chiesto di non interrompere i contratti di lavoro, “ma è altrettanto vero che le assunzioni e le stabilizzazioni hanno superato di gran lunga il personale in servizio al punto tale da non poter giustificare di tenere più persone nello stesso posto di lavoro. Quanto alla proroga di un mese di cui parlano i sindacati, essa è strettamente legata al fatto che tali proroghe sono andate a coprire assenze per malattia o altre esigenze, in modo da non gravare sull’efficienza dei servizi”.
Maraldo controbatte poi alla ‘singolarità’ evidenziata dai sindacati relativamente al mancato rinnovo dei contratti degli infermieri e sostiene a gran voce che “è anche singolare a livello nazionale come un’azienda abbia nel biennio 2023-2024 deciso di assumere un totale di centoventicinque infermieri (che si sono aggiunti ai 637 già in servizio), su un totale di 1538 figure complessive ed in organico nell’ambito di tutto il comparto, determinando un incremento percentuale del 20% di una sola figura in meno di due anni. Il Direttore Generale della Asp ricorda come poi come “il personale in servizio nel 2018 era composto da seicentotrentasette unità mentre nel 2024 si calcolerà un totale di settecentodiciotto persone e che quindi le figure professionali degli infermieri crescono di ottantuno unità nel periodo preso in esame. Dato questo in assoluta controtendenza rispetto al trend nazionale. Dire, per tanto, che la Asp sta andando controcorrente rispetto al dato nazionale è davvero improprio oltre che fuorviante e per nulla corretto rispetto a quanto si sta facendo”.
Alla luce di quanto detto, la Direzione ricorda che il Piano del Fabbisogno 2023- 2024 presentato il 30 e 31 ottobre scorsi al Collegio di Direzione, alle Organizzazioni Sindacali e alla Dirigenza ha avuto l’avallo di tutti, per cui è del tutto incomprensibile come proprio le organizzazioni sindacali oggi formulino obiezioni su una questione che è stata discussa ed approfondita. Per di più, si precisa che nell’anno in corso per far spazio ad altre 30 assunzioni (di cui 20 Infermieri e 10 Oss) la Asp abbia compresso la possibilità assunzionale di Dirigenti Medici- Primari e non. Quanto agli Oss, 29 ne sono stati assunti in riferimento ai Piani recenti e rispetto al 2018 (quando ne erano in servizio 63) mentre nel 2024 se ne prevedono in totale 90 con un incremento di 27 unità pari a quasi il 30%.
A conferma dell’importanza strategica del Piano del Fabbisogno, la Asp ha indetto proprio nelle ultime ore una delibera per Avviso a tempo determinato di Medici Psichiatri per far sì che ci si riappropri di figure fondamentali a garanzia dei servizi psichiatrici, confidando nella possibilità che possano rispondere all’avviso gli specializzandi che nel frattempo conseguiranno le specializzazioni entro il mese di novembre. Questi professionisti andranno inseriti nel Dipartimento di Salute Mentale di Potenza con attenzione particolare alle strutture per acuti dislocate sul territorio.
Quanto al servizio del DEU118- aggiunge Maraldo- “si sono verificate delle criticità nelle postazioni 118 di Lavello, Viggianello, San Mauro Forte e presso l’Enea di Rotonella, ma sono criticità preesistenti che riguardano periodi brevi e non sono dovuti a cessazione dei contratti in quelle sedi per i tempi determinati. Si precisa che ogni volta che una postazione viene impegnata o comunque non è operativa, si ricorre allo spostamento delle postazioni limitrofe, in modo che un’area sia sempre raggiungibile in tempi adeguati ed effettuando a metà strada la “copertura territorio”. Pare di particolare gravità quindi l’affermazione per cui ci siano diverse postazioni territoriali chiuse per carenza di personale quando invece alcune postazioni, non essendo ancora a regime, scontano le assenze per malattia, infortunio o gravidanza.
Parte delle carenze sono già state soddisfatte per integrare le dotazioni infermieristiche di Melfi, Tricarico, Genzano, Pescopagano e Lavello già da qualche giorno e per un totale di 7 unità. Ad ogni modo, la problematica si risolverà entro metà novembre con la messa a regime di ulteriori cinque infermieri assegnati al 118. Per il Deu entro fine 2024, si avrà un organico di 300 persone in servizio contro le 274 che erano in servizio a fine agosto scorso.
Un’ultima precisazione, infine, il DG Maraldo la fa sulla questione dei tetti di spesa del personale per cui, “pur dovendo rilevare che negli anni alla Asp è stata consentita una minore dotazione di fondi rispetto alle altre aziende, si concorda con i sindacati sulla necessità di un riequilibrio degli stessi con particolare riferimento all’esigenza di finanziare per il futuro gli sviluppi della medicina territoriale che derivano dal Decreto Ministeriale n.77 con la previsione del finanziamento delle figure di infermieri di famiglia e di comunità”.