“Da oggi anche la Basilicata possiede uno strumento di governance sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) in linea con tutte le altre regioni d’Italia e aggiornato secondo i criteri stabiliti dai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza”.
Lo ha dichiarato l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli a seguito dell’approvazione in Giunta regionale, della delibera che definisce le modalità di accesso e di erogazione delle tecniche di PMA.
“Si tratta di una novità importante per la nostra regione poiché andiamo a regolamentare e a migliorare l’offerta disponibile in questo delicato settore, anche attraverso la definizione di nuovi Pacchetti Ambulatoriali Complessi (PAC) che consentiranno una gestione specifica delle prestazioni alle quali si potrà accedere, con oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale, a partire dal 1° gennaio 2024”.
Il documento stabilisce, inoltre, che alle coppie in cui la donna non abbia ancora compiuto il 46° anno di età al momento dell’esecuzione del prelievo ovocitario ma abbia eseguito più di 6 cicli con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale, possono essere erogate le prestazioni ambulatoriali ricomprese nel PAC PMA omologa, con oneri a carico della coppia applicando le tariffe vigenti. Si stabilisce, altresì che alle coppie in cui la donna abbia compiuto il 46° anno di età e non abbia ancora compiuto il 50° anno di età al momento di inizio del trattamento, possono essere erogate le prestazioni ambulatoriali ricomprese nel PAC PMA eterologa, con oneri a carico della coppia applicando le tariffe vigenti.
“È un ulteriore tassello che aggiungiamo per garantire alle famiglie e alle donne il diritto alla procreazione- ha aggiunto l’assessore- oggi abbiamo maggiore consapevolezza del fatto che l’infertilità e la sterilità siano diventati un problema sociale e a tale riguardo in Basilicata, con l’aiuto imprescindibile dei nostri medici e degli specialisti, ci impegniamo a sostenere con diverse modalità e peso le coppie nel loro progetto genitoriale e per assicurare maggiore qualità e sicurezza nella pratica medica ginecologica e ostetrica, nonché nell’ambito della cura alla sterilità e all’ infertilità. Le nuove frontiere della ricerca vanno sostenute in servizio alla vita e si conferma la volontà politica di creare sinergie per fare rete con il fine di innalzare la qualità delle cure e in generale, per sostenere la genitorialità e le nascite in Basilicata”.