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Peste suina: l’ASP ha provveduto ad affidare il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento di carcasse di cinghiali

A seguito della determinazione dirigenziale approvata il 2 novembre scorso dal competente ufficio della Regione Basilicata sulle misure di controllo ed eradicazione della peste suina africana (PSA), con la determina n. 2736 l’Azienda sanitaria locale di Potenza ha provveduto ad affidare il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento di carcasse di cinghiali secondo procedure di massima biosicurezza ad una ditta lucana specializzata in materia.

La ditta in questione dovrà recuperare carcasse di cinghiali e di cinghiali moribondi (rientranti nella categoria A) rinvenuti nel territorio di competenza dell’Azienda sanitaria locale di Potenza e visceri di cinghiali (categoria B) utilizzati per autoconsumo, nonché contenitori e involucri usati nell’eviscerazione. La direzione del servizio sarà espletata dal Dipartimento di Prevenzione SBA che provvederà all’attivazione degli interventi, concordando con la ditta le modalità degli stessi, sovraintendendo alle modalità del loro espletamento e rendicontando circa la regolare esecuzione del servizio svolto in base a quanto previsto dal Capitolato ed in diretta comunicazione con gli uffici regionali competenti.

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L’affidamento rientra nell’ambito del controllo dell’emergenza sanitaria in atto che, per la Basilicata interessa cinque comuni per la zona II e venticinque comuni per la zona I.

Il vicepresidente della Giunta regionale della Basilicata e assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli ricorda come “la peste suina sia una malattia virale infettiva trasmissibile che colpisce i suini domestici e i cinghiali selvatici e che per questo mette a rischio l’intera popolazione animale oltre che la redditività del settore zootecnico suinicolo per cui richiede immediata eradicazione e tutela dell’ambiente su cui viene rinvenuta la carcassa. Per la Basilicata – aggiunge Fanelli – sono state istituite la Zona di Restrizione II comprendente cinque comuni e la Zona di Restrizione I comprendente venticinque comuni in cui la normativa prevede la distruzione delle carcasse qualora non sia possibile sottoporla a trattamento termico (in Zona II) e/o ad Autoconsumo (in Zona I). L’Asp nelle scorse settimane ha dato la disponibilità ad organizzare la raccolta e distruzione delle carcasse dei cinghiali rinvenute nello svolgimento della sorveglianza passiva (Zona II e I), delle carcasse appartenenti a cinghiali abbattuti nelle Zone di Restrizione II e I conferite dai cacciatori, selecontrollori, bioregolatori se non sottoposte a trattamento termico nonché dei visceri dei cinghiali utilizzati per autoconsumo”.

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Per il direttore amministrativo dell’Asp Basilicata Pierluigi Gigliucci, “l’Asp si è attivata immediatamente per l’affidamento del servizio di smaltimento delle carcasse dei cinghiali infetti in ottemperanza alle disposizioni impartite dalla Regione Basilicata. Già da subito ha organizzato la logistica ed in particolare lo stoccaggio, la movimentazione e lo smaltimento delle carcasse degli animali nel rispetto delle procedure amministrative seguendo le norme e l’applicazione dei percorsi codificati. Ciò per rendere da subito fruibili ed operative le disposizioni impartite. Il Servizio Veterinario dell’Asp ha recepito a pieno ed ottemperato, con impegno e professionalità, al fine di risolvere la problematica”.

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