Alberto Fellone, giovane docente laureato in Storia e Civiltà europee nell’Università degli Studi di Basilicata, vive ad Abriola, in provincia di Potenza.
È una persona cordiale e di immediata disponibilità con al suo attivo numerose iniziative socio-culturali dirette a valorizzare la storia, l’arte e le tradizioni del suo paese dove ricopre con passione l’incarico di Presidente della pro loco.
Un impegno intenso che, come lui stesso precisa, non nasce da una smania di protagonismo, ma dal piacere di vedere realizzate le sue idee.
Nel 2023 ha realizzato, come autore e regista, la tragicommedia Il puzzle dell’orrore: l’ecatombe Federici, una rappresentazione originale della tragica vicenda dell’eccidio del barone Tommaso Federici e della sua famiglia avvenuta nel 1809 ad Abriola per mano dei briganti.
Un’opera in quattro atti che, tra l’altro, ha confermato la sua attitudine alla progettazione di eventi culturali e il suo intuito nella scelta dei personaggi, dei costumi e dei luoghi con più intensa forza evocativa.
Il dinosauro che parlava strano è un volume elegante e ben curato in ogni particolare, compreso nella collana Nuove Voci, edito dalla Casa Editrice Albatros, con prefazione della scrittrice e giornalista Barbara Alberti.
Dello stesso autore è Survivor – Caccia al tesoro del 2014 dove descrive le fasi di una caccia al tesoro da lui ideata e realizzata ad Abriola con la partecipazione entusiastica dei giovani del posto.
I protagonisti de Il Dinosauro che parlava strano sono oggetti animati e animali parlanti con tutti i difetti, le ansie, i sentimenti e le aspirazioni degli esseri umani.
Sono tratteggiati con cura, rappresentati da vivaci e pregevoli illustrazioni e, come nelle fiabe, si muovono in un tempo e un luogo indeterminato.
Nel percorso narrativo si alternano atmosfere di calma con descrizioni di paesaggi incantevoli, di figure singolari e digressioni filosofiche a fasi di tensione evidenziate anche dall’uso del discorso diretto e libero tra i personaggi.
Il protagonista è un dinosauro che, a differenza dei suoi simili, non sa parlare e ciò gli crea un disagio che lo spinge progressivamente a isolarsi.
La vicenda prende il via quando riesce a salvare dall’annegamento un unicorno con il quale nasce un rapporto di sincera amicizia.
Anche l’unicorno conduce una vita isolata e, appena si rende conto che il dinosauro non sa parlare, gli accenna di un luogo lontano dove esiste un’acqua magica in grado di risolvere il suo problema.
Il dinosauro non ha la cultura necessaria per avventurarsi nella ricerca di questo luogo senza il suo nuovo amico.
Il percorso, infatti, è disseminato di ostacoli, indizi da decifrare, enigmi da sciogliere, mappe da interpretare che mettono a dura prova le capacità e la determinazione dei protagonisti che si ritrovano in situazioni assurde, in ambienti misteriosi e vivono esperienze impreviste e rischiose.
Grazie ai suggerimenti dell’unicorno, raggiunge la destinazione, beve l’acqua e acquista un modo di parlare che, per quanto comico e licenzioso, gli permette di comunicare.
Tra i tanti spunti di riflessione c’è l’esortazione a imparare a superare le difficoltà da soli e frequentare con diligenza la scuola dove il dinosauro, nonostante la presenza di un gruppo di bulli che gli rendono la vita difficile, riesce a fare un notevole salto di qualità.
Inoltre, sottesi alle azioni e ai sentimenti dei personaggi, ci sono i valori dell’autore tra cui l’amicizia, la generosità, la lealtà, la fiducia, la tenacia nel perseguire gli obiettivi
L’intreccio avvincente, la chiarezza espressiva e la sintonia tra il ritmo della narrazione, lo svolgimento dei fatti e gli stati d’animo dei personaggi rendono la lettura del testo particolarmente gradevole.
Il romanzo è un invito originale e sincero a non rinunciare ai propri sogni e ad affrontare la vita con coraggio pur nella consapevolezza che ‘…ogni giorno c’è un esame da superare’.
Tanto più che le capacità umane, potenziate da una robusta formazione, ci possono mettere in condizione di affrontare a viso aperto sfide impensabili.
Non a caso l’autore esalta il ruolo di una scuola accogliente, aperta alle innovazioni, propositiva e decisa nel contrasto dei comportamenti impropri.
E sottolinea anche l’importanza della vicinanza della famiglia e degli amici che, nei momenti di difficoltà, aiutano, tra l’altro, a trasformare la sfiducia in capacità di reazione.
Spero che questo libro abbia una vita fortunata e apra la strada ad altre iniziative del genere. Complimenti e auguri.
Rocco Fellone