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Cinghiali: Cia, necessario maggior coordinamento e risorse adeguate. Governo e Regione intervengano

“Chiediamo alle Regioni e quindi anche alla Basilicata di mettere in atto il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, pubblicato in Gazzetta Ufficiale già da luglio. È urgente una chiara operatività con interventi rapidi, concreti ed efficaci, un maggior coordinamento e risorse per la messa in sicurezza del sistema produttivo da cui dipendono importanti Dop e Igp dell’agroalimentare Made in Italy”. A ribadirlo il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, che ricorda quanto il testo costituisca lo strumento programmatico, tanto atteso, per far fronte al dannoso sovrappopolamento della fauna selvatica nel territorio nazionale.

Per Cia Potenza e Matera – che evidenziano come i danni provocati dagli ungulati rappresentano una delle priorità di interventi richiesti attraverso la fase di mobilitazione e di assemblee degli agricoltori lucani in queste settimane – “la presenza da tempo dei cinghiali persino a Potenza, i continui incidenti stradali provocati (sono stati più di 300 in un anno), il costante allarme in centri abitati testimoniano che lo sforzo compiuto con i 3 mila cinghiali abbattuti, con la tecnica della girata e dell’appostamento fisso, nel primo semestre del 2023, non è basta. Bisogna il prima possibile riequilibrare il rapporto popolazione faunistica territori e si può fare solo intensificando le attività di caccia e prelievo degli ungulati”.

 “Non bisogna perdere altro tempo -continua Fini-. Occorre che le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, cui è demandata l’attuazione del Piano, usufruiscano delle misure previste, soprattutto per quanto riguarda i Piani Regionali di Interventi Urgenti (PRIU) relativi alla gestione del cinghiale, e che il Governo abbia un forte ruolo nell’accelerare il processo”.

Nel ricordare che gli importi annuali dei danni all’agricoltura sono oscillati negli ultimi anni tra 14,6 e 18,7 milioni di euro, con una media annuale pari a oltre 17 milioni di euro e solo in Basilicata tra 1,5 e 2 milioni di euro l’anno a cui aggiungere i danni provocati da incidenti automobilistici, Cia Potenza-Matera insiste sulla rapida definizione delle procedure di affidamento del servizio integrato e nelle azioni previste e da attivare in modo da arginare danni e pericoli sempre più ingenti a scapito di aziende agricole e zootecniche e cittadini. Si tratta di recuperare il ritardo accumulato nell’attuazione di misure che dovevano essere realizzate già da tempo.

“Occorre operare non più in maniera frammentata -commenta il presidente di Cia- o si finirà per compromettere anche gli obiettivi di un piano quinquennale, per l’abbattimento e la cattura, conquistato a fatica sui tavoli istituzionali. Superiamo, quindi, inutili interventi demagogici e continuiamo a lavorare in virtù di un equilibrio sempre più necessario. Da parte dell’organizzazione -conclude Fini- resta salda la disponibilità a contribuire nel delineare e risolvere tutte le criticità attraverso un dialogo costruttivo con le Regioni, affinché possano dotarsi tempestivamente di uno strumento unico e replicabile sui vari territori”.

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