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Potenza 2024 città italiana dei giovani: il capoluogo lucano proiettato alle sfide del futuro

Si è svolta lo scorso 23 marzo nella Galleria Civica a Potenza la cerimonia inaugurale “Potenza 2024 città italiana dei giovani”. Ad aprire la manifestazione la presentazione dell’inno ufficiale suonato dall’orchestra maldestra diretta dal maestro Donato Telesca.
“Obiettivo del programma – afferma Antonio Candela, Presidente del Comitato tecnico e promotore del progetto insieme al Comune di Potenza e all’Assessora Rotunno alle politiche giovani – è provare a invertire e rimettere al centro il tema delle politiche giovanili nel nostro paese”. Presentato il dossier di candidatura che si fonda su 5 pilastri: Potenza dei giovani, Potenza delle connessioni, Potenza dei luoghi, Potenza dell’arte e Potenza dell’inclusione. Ad oggi più di 500 ragazzi hanno materialmente lavorato alla fase della candidatura. “Mi aspetto una forte partecipazione – aggiunge Candela – e guardo ai più piccoli come obiettivo di coinvolgimento. Collaborare con i ragazzi può essere un’esperienza incredibilmente gratificante e stimolante. È un’opportunità per avere un impatto positivo sulle loro vite, contribuendo alla loro crescita personale, al loro sviluppo sociale e all’acquisizione di competenze importanti per il loro futuro”. Ospiti dell’evento Maria Cristina Pisani, presidente della Consulta nazionale dei giovani, e Marco Carrara, presentatore Rai e componente della giuria che ha valutato la candidatura. “Quando ho visto la candidatura di Potenza – evidenzia Pisani – ho detto che si fa? L’emozione di aver visto la candidatura di una città lucana è la dimostrazione di un territorio che vuole produrre cambiamento. Due sono i fattori che hanno fatto sì che Potenza si aggiudicasse la vittoria: la sostenibilità del progetto e l’averlo supportato concretamente con risorse economiche”. “Sono riusciti a conquistare tutti noi della giuria con lo stesso entusiasmo di questo pomeriggio”, afferma Carrara nel corso del suo intervento. I veri protagonisti di questa scommessa sono e resteranno i giovani. “Interagire con i giovani può essere fonte di ispirazione reciproca. La loro freschezza e creatività possono stimolare anche gli adulti, portando a una collaborazione e un apprendimento reciproco. Tuttavia, lavorare con i giovani – sottolinea Candela – può comportare anche sfide educative. Richiede una varietà di competenze, come la capacità di comunicare in modo efficace, di gestire comportamenti problematici e di adattare i metodi di insegnamento alle esigenze individuali. Vedere i giovani crescere, acquisire fiducia in se stessi e raggiungere i loro obiettivi può essere incredibilmente gratificante. Essere parte del loro percorso di crescita e successo può portare una grande soddisfazione personale. Allo stesso tempo, lavorare con i giovani può comportare sfide emotive. Affrontare problemi come l’insicurezza, la pressione dei coetanei o le difficoltà familiari può richiedere una certa resilienza emotiva e un supporto costante. I giovani sono spesso portatori di idee fresche e innovative. Lavorare con loro può richiedere flessibilità e adattabilità per rispondere alle loro esigenze e interessi in continua evoluzione. Complessivamente, lavorare con i ragazzi – ribadisce Candela – offre l’opportunità di fare una differenza significativa nella loro vita e nella loro vita e nella comunità in generale. È un’esperienza che arricchisce sia professionalmente che personalmente, offrendo la possibilità di crescere e imparare insieme ai giovani che si stanno sviluppando”. Potenza città dei giovani avrà un seguito? “Molto dipenderà da come la comunità sarà in grado di accompagnare questa voglia di partecipazione dei giovani della città”, conclude Candela.

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