Lavoro

Poste Italiane e il lato oscuro dell’avidità aziendale

Riceviamo e pubblichiamo una una Lettera aperta alla comunità civile, alle istituzioni e agli organi di stampa. Firmata da da 244 lavoratrici e lavoratori precari di Poste Italiane.

Precarietà vuol dire vivere in uno stato di costante incertezza economico sociale che abbraccia e cambia ogni aspetto dell’esistenza quotidiana, generando emozioni negative quali rabbia, angoscia, disperazione. Appare evidente come questo possa compromettere la possibilità di progettare un futuro. Ma significa anche maggiori profitti per le imprese, perché un lavoratore precario è un lavoratore fragile e ricattabile, propenso a rinunciare alle proprie legittime pretese nel timore di non essere riconfermato alla scadenza del contratto.

La più grande azienda pubblica del Paese, Poste Italiane, dichiara di promuovere uno «sviluppo sostenibile orientato al benessere dei dipendenti», però ogni anno assume migliaia di giovani precari usa e getta da destinare alle attività di smistamento e consegna della posta. Sono i cosiddetti CTD, coloro che vengono assunti con contratti a tempo determinato, costretti solitamente a spostarsi di centinaia di chilometri da dove risiedono e a farsi carico di spese di locazione non indifferenti, anche solo per brevi periodi. L’occasione di entrare a far parte della grande azienda, prospettata attraverso un’incessante campagna di propaganda, presto si riduce a fugace, e per di più illusoria, esperienza lavorativa. Può durare, infatti, sino a un massimo di dodici mesi.

Successivamente, la possibilità di ottenere il tanto declamato posto fisso ruota intorno a una procedura di stabilizzazione che si avvale di graduatoria. Formulata in base al numero di giorni di servizio prestati e aggiornata di regola senza tenere conto del diritto di precedenza. Così da favorire l’instaurarsi di logiche clientelari! Circa diecimila persone sono attualmente presenti in questa sorta di limbo senza speranza. La maggior parte si è vista scavalcare da colleghi che hanno avuto la “fortuna” di raggiungere il fatidico traguardo dei 365 giorni di durata contrattuale.

Poste Italiane ha assunto ben 90 mila lavoratori a tempo determinato dal 2017 a oggi. Provvedendo a stabilizzare a malapena 12.500 risorse nel medesimo periodo. Molte delle quali attraverso forme occupazionali flessibili che si traducono in salari bassi e situazioni di vita difficili. Basti pensare all’ampio ricorso al part time, soprattutto tra le lavoratrici femminili: non è una libera scelta, bensì il risultato di condizioni di lavoro sfavorevoli risultanti da un metodo di sviluppo orientato alla massimizzazione del profitto. Sono tantissimi, ma restano invisibili i precari delle Poste in quanto è necessario maturare almeno sei mesi di servizio per inseguire il sogno del posto fisso e, dunque, accedere alla graduatoria.

Come avrete intuito, nel gioco dell’oca della precarietà griffato Poste il traguardo è precluso a molti. La probabilità di ottenere il doppio sei che garantirebbe l’integrazione a tempo indeterminato varia per ciascuna persona. A differenza delle dure condizioni di lavoro simili ovunque. Orari estenuanti, scarsa sicurezza, straordinari non pagati, sono gli elementi ricorrenti nelle storie raccontate dai giovani precari di Poste Italiane. Si trovano, in sostanza, costretti a lavorare sotto il ricatto della mancata riconferma qualora non completassero le consegne previste. Motivo per cui spesso accettano di prestare più ore di lavoro rispetto a quanto stabilito senza ricevere alcun compenso aggiuntivo. Cioè, a titolo gratuito e in nero!

Innescare una guerra tra poveri in cui va avanti chi più sopporta e resiste, quindi è molto redditizio. Poste Italiane non gioca a dadi con i precari, ci vien da dire. Ma avrebbe la possibilità di conseguire un ingiusto vantaggio nel ricorrere al lavoro temporaneo. Pur rispettando la proporzione tra lavoratori stabili e a termine presenti in organico, quest’ultimi sono concentrati sulle figure di addetti allo smistamento e portalettere. Ne consegue che nell’ambito del solo settore del recapito l’azienda dovrebbe assumere stabilmente personale. Al contrario, continua ad approfittare di una normativa a maglie larghe per i contratti a termine, utilizzabili entro l’anno senza dover motivare le ragioni – di natura transitoria – che legittimano la sottoscrizione degli stessi.

Negli ultimi tempi le lavoratrici e i lavoratori precari delle Poste hanno dato vita a un vero e proprio movimento di protesta, «Lottiamo Insieme», per dare voce e speranza all’esasperazione di migliaia di donne e uomini, soprattutto giovani, prigionieri nel limbo dell’incertezza. Il «metodo Poste» alimenta precariato e produce sfruttamento, in maniera non dissimile da quanto accade nei sistemi di caporalato. È fondamentale, pertanto, intraprendere un deciso cambio di rotta che può avvenire in un’unica direzione: promuovendo l’occupazione stabile e dignitosa, preferibilmente attingendo alle risorse selezionate, formate e utilizzate già in precedenza. Ciò in senso conforme allo spirito della nostra Costituzione.

Nel complice silenzio “sindacale”, Lottiamo Insieme invita pubblicamente le Istituzioni e Poste Italiane a fare scelte consapevoli e rispondenti all’esigenza di garantire piena ed effettiva tutela dei diritti dei lavoratori. Augurandosi che la situazione appena descritta possa costituire un’occasione per riaffermare la centralità della dignità del lavoro, a beneficio di tutti i cittadini. Di recente, il caso, tenuto accuratamente lontano dai riflettori, è approdato in Parlamento. Con discrezione e senza clamore. In fin dei conti, questa volta è lo Stato a violare le sue stesse leggi!

Movimento Lottiamo Insieme

Le lavoratrici e i lavoratori precari di Poste Italiane:

  1. Andrea Fasano, Milano
  2. Carmine Pascale, Pistoia
  3. Giuseppe Bianco, Cuneo
  4. Francesco Maccarone, Napoli
  5. Barbara Orioni, Roma
  6. Mariano Buonaiuto, Padova
  7. Agatino Luca Ricca, Cuneo
  8. Gerarda Manzione, Salerno
  9. Federica Caneponi, Roma
  10. Sara Ludovisi, Latina
  11. Luigi Vattimo, Piacenza/Parma
  12. Damiano Catania, Padova
  13. Daniela Giannuzzo, Torino
  14. Giuseppe Faraci, Novara
  15. Lucia Rettore, Foggia
  16. Rosa Mauro, Roma
  17. Sara Ugili, Ancona
  18. Andrea Mongelli, Chieti
  19. Daniela Delogu, Cagliari
  20. Pietro Vaglica, Bologna
  21. Lorenza Bianchi, Pavia
  22. Emanuela Quattrucci, Roma
  23. Stefano Nicosia, Parma
  24. Marco Di Pietrantonio, Monza
  25. Antonio Furnari, Milano
  26. Valentina Caruana, Latina
  27. Michele Picciarelli, Taranto
  28. Raffaella Di Domenico, Napoli
  29. Emanuele D’Attilio, Ravenna/Ferrara
  30. Fortunato Tulino, Vibo Valentia
  31. Livia Pipitone, Trapani
  32. Mariarosaria Telese, Napoli
  33. Mirko Lo Giudice, Palermo
  34. Scelza Ricchiuto, Piacenza
  35. Enrico Bifulco, Bologna
  36. Rosario Trovato, Torino
  37. Addolorata Conte, Milano
  38. Michela Monti, Latina
  39. William Littarru, Nuoro
  40. Denis Calamello, Torino
  41. Antonio Schirinzi, Lecce
  42. Rosaria Vinci, Siracusa
  43. Giorgio Selvaggio, Ragusa
  44. Michela Gemma Toto, Cosenza
  45. Renzo Blandino, Firenze/Empoli
  46. Antonella Mesiano, Latina
  47. Federico Cilio, Bologna
  48. Alessandro Amorelli, Bergamo
  49. Alessandro Sortino, Milano
  50. Marialuana Politi, Sondrio
  51. Nicolas Facchini, Firenze
  52. Emiliano Paolucci, L’Aquila/Teramo
  53. Andrea Bolognini, Bologna
  54. Carlo Romeo, Bergamo
  55. Simone Berardi, Torino
  56. Eugenio Grosso, Trento
  57. Simone Fiorini, Macerata
  58. Marco Sileci, Catania
  59. Luciana Imbriani, Lecce
  60. Sabrina Marrocco, Latina
  61. Antonio Campione, Modena
  62. Flavio Iavarone, Roma
  63. Aurora Impastato, Roma
  64. Costanzo Grignani, Milano
  65. Alfredo Clemente, Napoli
  66. Robson Avertuo, Napoli
  67. Sara Eleonora Calabrese, Lecce
  68. Giovanna Trausi, Monza
  69. Carmine Cirone, Roma
  70. Maurizio Di Benedetto, Bergamo
  71. Pasquale Amalfi, Napoli
  72. Franco Iosue, Roma
  73. Patrizia Esposito, Napoli
  74. Claudio Calapai, Messina
  75. Anna Rita Seminara, Milano
  76. Paolo Abbruzzese, Potenza
  77. Daniela La China, Messina
  78. Francesca Petrazzuolo, Napoli
  79. Graziana Di Silvestre, Messina
  80. Mirko Scimemi, Terni
  81. Tommaso Marrone, Latina
  82. Maria Pipitone, Trapani
  83. Francesca Straziuso, Potenza
  84. Mariella Zaccagnino, Potenza
  85. Alessandro Napoleone, Roma
  86. Vito Rosa, Potenza
  87. Lucia Amato, Messina
  88. Irene Berardi, Milano
  89. Francesco Raviolo, Torino
  90. Giovanni Conticello, Bergamo
  91. Valentina Aquilanti, Ancona
  92. Filippo Scarano, Caserta
  93. Giosuè De Magistris, Napoli
  94. Mauro Mercuri, Roma
  95. Camilla Margiotta, Napoli
  96. Valente Sabato, Benevento
  97. Verdiana Coluccia, Monza
  98. Rosanna Puglisi, Vercelli
  99. Sergio Raineri, Messina
  100. Paolo Completo, Roma
  101. Stefano Tognetti, Udine
  102. Ornella Gaudino, Napoli
  103. Lucia Fortino, Cosenza
  104. Ilaria Bicci, Pistoia
  105. Steven Albanese, Milano/Varese
  106. Antonio Condemi, Bergamo
  107. Emanuele Amormino, Trapani
  108. Ivana Iaconis, Padova
  109. Roberta Spuri Vennarucci, Roma
  110. Fabio Di Criscio, Campobasso
  111. Ciro Pandolfi, Latina
  112. Oscar Verderame, Latina
  113. Marco Vitale, Napoli
  114. Antonio Consoli, Reggio Emilia
  115. Angela Caporaso, Benevento
  116. Roberta De Giorgi, Lecce
  117. Giuseppe Bagnati, Napoli
  118. Debora Sortino, Catania
  119. Andrea Di Cerbo, Benevento
  120. Luisa Rossetti, Benevento
  121. Andrea Savona, Catania
  122. Francesco Smaldone, Salerno
  123. Greta Mazzotta, Ragusa
  124. Martina Vapore, Ragusa
  125. Dario Montisci, Cagliari
  126. Gaetano Magro, Milano
  127. Andrea Ferraina, Roma
  128. Alessio De Cubellis, Roma
  129. Monica Mattera, Roma
  130. Amanda Petruzzi, Varese
  131. Giuseppina Oliveto, Cosenza
  132. Emanuele Surdo, Torino
  133. Antonio Ghezzi, Torino
  134. Vincenzo Cimmaruta, Milano
  135. Marco Notarstefano, Bari
  136. Angela Ciasullo, Avellino
  137. Patrizia Milillo, Bari
  138. Annalisa Troìa, Lodi
  139. Alessandra Gallicchio, Cosenza
  140. Alessandra Perri, Bari
  141. Gregorio Perrucci, Taranto
  142. Emanuela Guarino, Enna
  143. Giuseppe Foti, Bologna
  144. Leonardo Gatta, Latina
  145. Anna Katia Caleca, Catania
  146. Antonina Bertolino, Palermo
  147. Renato Sertino, Venezia
  148. Antonio Pitrelli, Venezia
  149. Andrea Tomassini, Roma
  150. Veronica Graziano, Foggia
  151. Cosimina Coscia, Salerno
  152. Bruno Mirarchi, Verona
  153. Costantino Usai, Cagliari
  154. Gabriele Insalaco, Catania
  155. Chiara Morselli, Milano
  156. Sebastiano Alagna, Udine
  157. Serena Adamo, Trapani
  158. Francesca Oronzii, Alessandria
  159. Giacomo Lovino, Bari
  160. Marco Salvatore Scibilia, Catania
  161. Ivan Mattera, Rimini
  162. Michela Vantangoli, Torino
  163. Carmine Corvasce, Milano
  164. Francesco De Vita, Salerno
  165. Gabriele Mamone, Roma
  166. Grazia Calvino, Trapani
  167. Francesco Cento, Padova
  168. Dimitri Mazzarello, Genova
  169. Luigi Cau, Salerno
  170. Marzia Masini, Roma
  171. Riccardo Gatto, Roma
  172. Loredana Bruno, Cosenza
  173. Giovanni Gallina, Palermo
  174. Antonino Pedà, Trapani
  175. Barbara Di Martino, Roma
  176. Roberto Albione, Palermo
  177. Alessio Di Giacomo, Roma
  178. Luca Conte, Roma
  179. Virginia Brienza, Roma
  180. Carlo Serra, Bari
  181. Alessandra Urru, Cagliari
  182. Mara Pau, Oristano
  183. Salvatore Minneci, Milano
  184. Daniela Montella, Potenza
  185. Simona Salaris, Cagliari
  186. Gabriele Di Benedetto, Roma
  187. Consuelo Piredda, Sud Sardegna
  188. Stefano Di Napoli, Monza
  189. Giuseppe Saccà, Messina
  190. Valentina Schirru, Cagliari
  191. Antonietta Romeo, Potenza
  192. Matteo Trapani, Arezzo
  193. Alessandro Locatelli, Bergamo
  194. Dante Sapiente, Trapani
  195. Maria Carmina Masi, Roma
  196. Barbara Bonifazi, Roma
  197. Alessandra Traina, Milano
  198. Alessandro Cutruzzulà, Catanzaro
  199. Andrea Sotgiu, Nuoro
  200. Salvatore Grimaldi, Caserta
  201. Arianna Galieti, Roma
  202. Salvatore Millioto, Bologna
  203. Niccolò Passannanti, Novara
  204. Alessia Carlotta Licciardi, Torino
  205. Salvatore Tinervia, Verona
  206. Maria Teresa Marazia, Bari
  207. Valerio Schiavone, Caserta
  208. Marianna Sangiorgi, Ravenna
  209. Margherita Maria Pitta, Verona
  210. Pasquale Murrone, Verona
  211. Salvatore Levanti, Milano
  212. Antonio Leonetti, Cosenza
  213. Davide Di Turo, Taranto
  214. Sara Aneda, Sud Sardegna
  215. Cesare Luvero, Reggio Calabria
  216. Rocco Jirilli, Reggio Calabria
  217. Salvatore Giovanni Milazzo, Verona
  218. Andrea La Torre, Milano
  219. Gianluigi Butrico, Milano
  220. Veronica Vigliarolo, Torino
  221. Federica Circhirillo, Torino
  222. Clementina Schettini, Torino
  223. Francesco Giuseppe Perra, Cagliari
  224. Maria Marino, Milano
  225. Giovanni Vassallo, Palermo
  226. Daniela Panunzi, L’Aquila
  227. Valentina Falbo, Torino
  228. Eddy Boldrin, Bolzano
  229. Antonio Zangari, Catanzaro
  230. Francesco Borrelli, Modena
  231. Gianni Casu, Sud Sardegna
  232. Nely Evita Ercolani, Pesaro e Urbino
  233. Luigi Mariani, Milano
  234. Lucia Ciattaglia, Macerata
  235. Gian Piero Ramazzotti, Treviso
  236. Arcangelo Delle Cave, Belluno
  237. Giuseppe Sciacca, Torino
  238. Noemi Palladino, Roma
  239. Giovanna Marcianò, Palermo
  240. Roberto Razza, Vibo Valentia/Catanzaro
  241. Lorenzo Luzi, Ancona
  242. Paola Di Girolamo, Brescia
  243. Jara Belli, Ancona
  244. Gennaro Esposito, Milano

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