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Maria Lauria è la nuova Presidente del Consorzio di tutela del Fagiolo IGP di Sarconi

E’ Maria Lauria il nuovo Presidente del Consorzio di tutela del Fagiolo IGP di Sarconi. L’elezione è avvenuta ad unanimità tra i membri del rinnovato Consiglio d’Amministrazione lo scorso 17 maggio.

La Presidente guiderà il direttivo composto da Ida Curcio (vice presidente) e dai consiglieri Domenico Lagrutta, Francesco Ferramosca, Antonio Racioppi e Kaur Daliit.

Sono undici i comuni che fanno parte del Consorzio, da Marsico Nuovo fino a San Martino d’Agri e la filiera può contare sul lavoro di 45 operatori. Avrà anche una nuova sede perché è in fase di completamento il Progetto esecutivo per la sua realizzazione. Un ambizioso progetto che mira a promuovere l’adozione di tecnologie innovative nelle fasi di lavorazione post-raccolta del Fagiolo IGP di Sarconi, nonché a sostenere un piano di commercializzazione unico. La realizzazione di questa struttura rappresenterà un passo significativo verso l’innovazione e lo sviluppo sostenibile del settore agricolo locale. Ciò che rende questo progetto  importante è il sostegno finanziario di quasi un milione di euro provenienti dal Programma Operativo Val d’Agri. Questo finanziamento dimostra l’impegno delle istituzioni nel sostenere l’agricoltura locale e favorire la crescita economica e sociale della comunità.

 

I Fagioli di Sarconi Igp sono coltivati da secoli in Lucania. Legumi caratteristici perchè fortemente legati all’ambiente di questi territori dove la disponibilità di acqua e particolari condizioni ambientali – come le basse temperature estive – permettono la produzione di fagioli di elevata qualità assolutamente distinguibili dalle altre varietà esistenti.

LA TRADIZIONE A Sarconi la classe dei braccianti, la più misera, traeva sostentamento dai piccoli appezzamenti di terreno tutti seminati a fagioli. La consapevolezza che i legumi, e soprattutto i fagioli, costituivano la sola via di salvezza dalla fame era infatti così diffusa da far sì che, nella zona, le coltivazioni di tali prodotti fossero le maggiormente rappresentate, come ci confermano i dati contenuti nel catasto conciario fin dal 1746. In altre parole, i contadini pur non essendo a conoscenza della composizione chimica dei fagioli, avevano intuito le loro grandi capacità energetiche. Non potendo, per le condizioni misere in cui versavano, nutrirsi di carne, si sfamavano con cereali e legumi cioè con la classica pasta e fagioli: il piatto simbolo dell’alimentazione contadina. In Basilicata, la coltivazione dei legumi, e dei fagioli soprattutto, viene registrata già alla fine del XVI secolo come risulta dai registri amministrativi degli Ordini Religiosi Conventuali dell’epoca. Si tratta, in questo caso dei fagioli americani, arrivati in Italia dopo la scoperta di Cristoforo Colombo del Nuovo Continente. Fino ad allora le specie diffuse, conosciute già dagli antichi romani, erano fagioli dall’occhio, come ci testimonia Apicio nel De re coquinaria.

LA DENOMINAZIONE Dopo il riconoscimento della Igp nel 1996, i Fagioli di Sarconi si trovano in commercio con il marchio di qualità. Un risultato frutto della collaborazione fra tutti i soggetti della filiera produttiva, che ha permesso di portare sul mercato questo prodotto della civiltà contadina lucana.

LE CARATTERISTICHE Ha una forma ovale o tondeggiante e si caratterizza per la polpa tenera, che lo rende particolarmente digeribile. Viene prodotto in 19 ecotipi locali di Borlotto e Cannellino, ha un colore chiaro, che varia dal giallo pallido al bianco, e può presentare striature scure. Dopo la raccolta, allo stato fresco, può essere conservato in frigorifero per 4-5 giorni. I terreni in cui viene coltivato si trovano al di sopra dei 600 metri di altitudine. La semina avviene tra aprile e luglio. Il tipico sapore dolce di questi fagioli dipende dalle condizioni ambientali in cui crescono e che consentono ai semi di mantenere una significativa concentrazione di zuccheri semplici che in tempi più lunghi rispetto ad altre varietà, vengono poi trasformati in amido.

LA PRODUZIONE Le regole riportate nel disciplinare di produzione IGP, sottolineano una produzione ottenuta secondo gli usi e costumi popolari del mondo contadino, tramandati di generazione in generazione e nel rispetto di tradizioni, caratterizzata da metodi agronomici semolici che prevedono la rotazione, la consociazione e le concimazioni spesso fatte con concimi organici, in assenza di diserbanti e pesticidi. Tutte le fasi di produzioni e di confezionamento sono oggetto di attenti ed accurati controlli che assicurano, con la certificazione, il pieno rispetto di tutte le regole previste dal Disciplinare di Produzione adottato dal consorzio di Tutela con sede in Sarconi.

IN CUCINA I Fagioli di Sarconi sono particolarmente apprezzati perché, avendo la buccia sottilissima, grazie alla combinazione di alcuni elementi microclimatici favorevoli, cuociono “a prima acqua”, cioè rapidamente. Questo rende il prodotto cotto a pasta fluida e di gusto piacevole oltre che mantenere intatte alcune proprietà nutrizionali. In cucina sono ottimi per preparare zuppe, ma possono essere impiegati come ingrediente di primi piatti (minestroni, pasta e fagioli e risotti), mangiati come contorno o in ricette di fantasia che contemplino carne e pesce.

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