“Dal 15 settembre riprenderà la circolazione del treno Frecciarossa in Basilicata sulla tratta Battipaglia-Potenza-Taranto. A Metaponto, Ferrandina e nel capoluogo lucano sarà possibile salire o scendere da uno dei treni più performanti d’Europa, con un tempo di percorrenza inferiore a qualsiasi altro mezzo di trasporto di terra, raggiungendo il cuore delle principali città italiane, tra cui Roma e Milano”.
Lo dichiarano, in una nota congiunta, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e il vicepresidente e assessore ai Trasporti, Pasquale Pepe.
“Dopo una fase di sperimentazione a mercato, è stato necessario riavviare un negoziato con Trenitalia, al fine di garantire un servizio ormai strategico per i lucani, prevedendo un investimento economico della Regione, e rendere definitivamente stabile nel tempo la circolazione del Frecciarossa”.
“Riteniamo che simili collegamenti siano essenziali per lo sviluppo del nostro territorio e che, attraverso la promozione anche in chiave turistica, possano procurare particolari benefici all’economia lucana. Intanto, ai viaggiatori da e per la Basilicata non poteva essere sottratta la principale soluzione ferroviaria per essere connessi al futuro”.
Lacorazza: “Siamo all’ordinario, gestito anche male”
Sono due le rilevanti notizie della giornata che ci hanno dato il Presidente Bardi e l’Assessore Pepe: dal 15 settembre riprenderà la circolazione del treno Frecciarossa in Basilicata sulla tratta Battipaglia-Potenza-Taranto e la richiesta dello stato di calamità per 29 comuni, compreso Potenza, serviti dallo schema Basento-Camastra.
Nel primo caso, quello del Frecciarossa, non ci pare di poter dire di essere nel campo di chissà quali grandi scelte compiute. Il Frecciarossa che, per citare una battuta di Dino Paradiso, da noi arriva un po’ scolorito, c’era anche prima e questa estate è stato sospeso. Sarebbe stato interessante capire dal comunicato quali sono stati i risultati dell’indagine di mercato a cui si fa rifermento e le risorse investite dalla Regione Basilicata.
Nel secondo caso, la richiesta dello stato di calamità, visto che la crisi idrica il Presidente Bardi non l’ha vista arrivare – ne discuteremo in Consiglio regionale documenti alla mano – e non volendo infierire su ritardi e superficialità, avremmo anche preferito capire quali risultati si sono raggiunti, per i 29 comuni serviti dallo schema Basento-Camastra, della campagna lanciata nel pieno delle crisi, con tanto di comunicazione e di video, “ogni goccia conta”.
Sarebbe il caso di dare all’ordinario la rilevanza che merita, mentre rimaniamo ancora in attesa, dal 2019, del cambiamento promesso.