Cronache

Maxi operazione antimafia “Mare nostro”: 21 fermi tra Basilicata e Puglia

Un provvedimento di fermo, firmato dal procuratore distrettuale di Potenza Francesco Curcio, dal sostituto procuratore della Dda di Potenza Anna Gloria Piccininni, dai sostituti procuratori distrettuali Milto Stefano De Nozza, Sarah Masecchia, Marco Marano, e dal sostituto procuratore Angela Continisio, è stato eseguito oggi nei confronti di 21 persone.

Risponderanno – a vario titolo – di associazione mafiosa aggravata dalla disponibilità di armi e volta ad assumere e mantenere il controllo di attività economiche finanziate, in tutto o in parte, con i proventi dell’attività illecita.

Secondo l’accusa, avrebbero fatto parte di una “confederazione mafiosa costituitasi sulla costa ionico-lucana (in particolare nell’area territoriale antistante lo specchio di mare compreso tra Metaponto e Nova Siri) allo scopo di esercitare la propria egemonia criminale”.

Il provvedimento di fermo emesso nei confronti dei 21 indagati è in attesa della convalida.

Il sodalizio, secondo gli inquirenti, risultava composto da due nuclei familiari Scarci e Scarcia.

L’operazione è stata condotta da personale della Direzione investigativa antimafia-Dipartimento di PS, della Squadra Mobile della Questura di Taranto, dei carabinieri del Ros, della Compagnia di Policoro, della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto e della Compagnia di Policoro.

Indagato nell’ambito dell’inchiesta “Mare nostro” anche anche il sindaco di Scanzano Jonico (Matera), Pasquale Cariello. Secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe stato presente durante un cosiddetto “inchino” nell’ambito di una processione della madonna del Mare. Per questo ha ricevuto una informazione di garanzia e risulta indagato per turbativa di funzioni religiose, aggravata dal 416 bis (associazione per delinquere di tipo mafioso).

Intanto Cariello esprime in una nota rammarico per aver appreso dagli organi di stampa di essere indagato “per aver preso parte, insieme all’intera comunità, alla funzione religiosa del 15.9.24, officiata dal parroco del Comune”.

Dichiara “di porre massima fiducia nell’operato della Magistratura e delle forze di Polizia” e “evidenzia di aver sempre combattuto i fenomeni malavitosi”.

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