Apprendiamo dal sito della Regione Basilicata, in un’interrogazione all’assessore all’Ambiente Mongiello, che sarebbe in itinere un raddoppio della produzione estrattiva in Basilicata e che, in particolare in Val d’Agri, ENI avrebbe in programma, oltre all’entrata in produzione dei pozzi Pergola 1, Sant’Elia 1 e Cerro-Falcone 7 nel giro di qualche anno, anche quella di altri due nuovi misteriosi pozzi, cosa che, per un giacimento ormai a fine vita, significa raschiare il fondo del barile!
Nell’interrogazione si fa riferimento solo a preoccupazioni relative a soldi ed occupazione, noi invece un po’ di perplessità riguardo a ricadute negative su salute ed ambiente le abbiamo, tra l’altro alla vigilia della nuova udienza del processo in corso a Potenza su disastro ambientale al COVA di Viggiano! Investimenti per raschiare il fondo del barile ENI peraltro li effettua anche con il workover , tecnica molto invasiva che in genere tende a prolungare la vita del pozzo, in corso da anni su diverse aree pozzo su cui svettano splendenti nella notte valligiana altrettanti alberi di Natale: Alli 2, adiacente all’ospedale di Villa d’Agri, Monte Alpi 1 ovest, nei pressi della sorgente e antico lavatoio di San Giovanni di Viggiano, Monte Enoc 10 OR, nei pressi del Santuario della Madonna nera di Viggiano a circa 1500 metri di altitudine. Al poco petrolio prodotto, si associa però una grandissima quantità di “monnezza”, detta “acqua”! Ma dove mettere tutta questa sempre crescente monnezza?
Nessun problema e futuro di monnezza assicurato alla valle dei VelENI! Sono infatti in corso di autorizzazione o di completamento i tre impianti per rifiuti speciali e pericolosi della Valle: “Tecnoparco di Paterno” (società EWaste s.r.l.) e, nella area industriale di Viggiano, Bluwater di ENI Rewind e l’impianto di essiccazione dei fanghi di scarto prodotti dai depuratori lucani che sarà realizzato con i soldi del PNRR dall’Egrib, l’Ente di Governo per i rifiuti e le Risorse Idriche Regionali. Infine, nel giorno delle grandi manifestazioni dei ragazzi di Friday for Future nelle maggiori città italiane per chiedere per l’ennesima volta l’abbandono del fossile e per un piano mondiale per la pace (e non è difficile collegare le due cose….), i ragazzi hanno ricordato a tutti il contributo che Eni apporta all’inquinamento dell’ambiente ed alla salute dei cittadini. A 7 anni dalla sua pubblicazione e presentazione ai cittadini lucani e non solo della Val d’Agri, continua a giacere in qualche cassetto della regione e dei comuni coinvolti, lo studio di valutazione di ed impatto sulla salute (VIS) delle emissioni di inquinanti. Su tutto ciò, amministratori e politici locali tacciono…che la transizione ecologica, energetica e lavorativa lucana continui!
Libera, presidio della Val d’Agri
Osservatorio Popolare per la Val d’Agri
Laboratorio per Viggiano