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Fipe-Confcommercio: ristoratori in prima linea a rafforzare azioni di corretta educazione alimentare

 Per il 44% dei giovani tra 18 e 34 anni è in famiglia che si acquisisce una corretta educazione alimentare, seguono i social network (36%) e la scuola (30%). Ampio è il consenso su un’azione combinata casa-scuola: infatti, l’86% dei giovani ritiene che la scuola abbia un ruolo importante e per ben il 93% è fondamentale che percorsi educativi sul cibo siano introdotti già nella scuola primaria. Questi sono alcuni dei dati presentati in occasione dell’assemblea 2024 di Fipe-Confcommercio che, per l’occasione, ha affidato ad Ipsos l’indagine “I giovani e il cibo” con l’obiettivo di esplorare valori e comportamenti dei giovani di età compresa tra 18 e 34 anni e individuare i cardini di una nuova cultura del cibo.

All’assemblea hanno partecipato titolari di pubblici esercizi della Basilicata e il presidente Confcommercio Potenza Angelo Lovallo.

La “fotografia” della Basilicata. I servizi di ristorazione in regione sono 2.837 con un calo di 153 esercizi (lo 0,9%) rispetto all’anno precedente, in maggioranza ditte individuali (-92 esercizi). Si conferma la caratteristica imprenditoriale di ditte a carattere familiare (il 59% del totale), rispetto alle società di capitale (22,7%) a quelle di persone (15,9%). I bar attivi in Basilicata sono 1.308 (meno 81 in un anno, meno 3%) anche in questo nella maggior parte ditte individuali (81 quelle che hanno chiuso). Crescono le imprese femminili e giovanili sia nella ristorazione che negli esercizi pubblici: le donne sono titolari del 24,5% dei ristoranti e del 30,5% dei bar; i giovani del 13,3% dei ristoranti e del 13,9% dei bar. Sono soprattutto le donne titolari di ristoranti a dimostrarsi le più creative per proposte di menù in molti casi senza stravolgere la tradizione della gastronomia tipica lucana.

Consumi. Nonostante l’inflazione e l’incertezza del contesto internazionale, i consumi alimentari fuori casa sono infatti rimasti tonici, con una tenuta dell’occupazione che è tornata abbondantemente al di sopra dei livelli pre-pandemici, recuperando significative quote di mercato rispetto al consumo domestico. Sostenibilità e innovazione sono i trend che caratterizzano il settore. Da un lato, circa 9 ristoranti e bar su 10 hanno adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente. Dall’altro, oltre l’80% delle imprese ha introdotto uno o più strumenti digitali all’interno dei propri locali.  e recuperando significative quote di mercato rispetto al consumo domestico.

Per il presidente Confcommercio Potenza Angelo Lovallo “l’assemblea ha espresso il ruolo della ristorazione per i valori salutistici da trasmettere alle nuove generazioni come alle altre. Nella nostra realtà provinciale siamo impegnati al rilancio attraverso la Fipe dell’associazionismo in un comparto che è strategico per tutta la filiera agroalimentare, le produzioni di qualità del “made in Basilicata” che hanno trionfato in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo in particolare a Tirana, grazie all’azione messa in atto da Camera di Commercio e Regione e che ci auguriamo prosegua per rafforzare l’internazionalizzazione delle nostre imprese alimentari e commerciali. I nostri ristoratori – aggiunge Lovallo – sono i migliori promotori del mangiare bene mangiare lucano”.

L’indagine Fipe approfondisce anche l’evoluzione del rapporto dei giovani con il cibo. Per il 40% il cibo si lega al benessere, grazie alla freschezza degli ingredienti e alla semplicità delle preparazioni. Per il 35%, invece, cucinare è un modo per sperimentare, esprimere la propria creatività e divertirsi: 8 giovani su 10 cucinano almeno occasionalmente e la metà lo fa regolarmente. Oltre che agli insegnamenti ricevuti in famiglia, principalmente dalla mamma che per il 64% è la persona che più di tutti ha ispirato gusti e abitudini, si ricorre alla “rete” per scoprire e realizzare piatti e ricette (lo fa il 79%, di cui il 32% spesso).

Il 67% dei genitori under 35 ritiene “molto importante” educare i figli a un’alimentazione varia e sana. Fondamentale in questo è dare il buon esempio: il 56% ritiene che i genitori dovrebbero essere un modello positivo per i propri figli. D’altronde, il cibo è considerato una leva essenziale per la salute e il benessere dei figli, oltre che un’opportunità per trasmettere valori come la convivialità e la centralità della qualità di ciò che si mangia.

Anche la ristorazione ha un ruolo importante nel rapporto dei giovani con il cibo. D’altro canto, mangiare fuori casa è una pratica diffusa e molto apprezzata perché ritenuta un modo per uscire dalla propria routine (35%), un’occasione per incontrare amici e persone care (32%) e per gratificarsi mangiando qualcosa di diverso dal solito (32%), anche se il “portafogli” non sempre consente di fare tutto ciò che si vorrebbe (lo pensa il 51% degli intervistati).

“Per l’Assemblea di quest’anno abbiamo voluto volgere lo sguardo a un tema tanto importante quanto ancora spesso sottovalutato quando si parla di cibo, ovvero le abitudini alimentari delle nuove generazioni” ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE-Confcommercio, che è stato riconfermato per i prossimi cinque anni. “Negli ultimi anni il rapporto delle persone con il cibo è profondamente cambiato per effetto dei processi demografici, delle mode, delle migrazioni ma anche della pubblicità, Viviamo oggi un tempo di “pluralismo alimentare”, che non è tanto la convivenza di diversi stili alimentari o ricette gastronomiche, quanto piuttosto il differente modo di intendere e vivere il cibo, con i suoi valori e simbolismi. Ma il cibo è veicolo di cultura e valori e la cultura del cibo cambia non solo il modo in cui consumiamo, ma anche quello in cui viviamo. Per questo l’educazione alimentare dovrebbe essere una materia che si insegna a scuola fin dai primi anni e i nostri ristoratori dovrebbero sentirsi sempre di più ambasciatori quotidiani di una nuova cultura del cibo”.

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