“DOVE E ALTROVE Modi dello spirito sociologico” è il titolo della nuova pubblicazione del professor Mario Aldo Toscano.
È un volume elegante, edito dalla Casa editrice FrancoAngeli, Milano, compreso nella collana ‘Vichiana Storia e critica del pensiero sociale’ da lui diretta.
Diviso in capitoli, comprende temi diversi imposti alla sua attenzione da situazioni contingenti e comparsi negli ultimi sette anni in varie sedi editoriali e soprattutto nella rivista lucana di cultura Leukanikà.
Sono delle elaborazioni originali, corredate da adeguata bibliografia, fondate su dati ufficiali e analizzate con la serietà e l’onestà che caratterizzano gli impegni intellettuali del Professore.
Il lessico raffinato fa emergere con nettezza le diverse sfumature dei messaggi, mentre il tono e il ritmo dei ‘racconti’ lasciano trasparire i sentimenti di compiacimento, solidarietà, affetto, disapprovazione o amarezza dell’autore.
A prima vista non si comprende il filo che lega temi come guerra, covid, dialetto, emigrazione, populismo, globalizzazione e altri argomenti tutti diversi e distanti tra loro.
Ma egli, già nell’introduzione, precisa che essi hanno in comune l’applicazione dello spirito sociologico, una nozione di cui ha analizzato anche il suo lungo percorso in una pubblicazione del 1998 intitolata Spirito sociologico.
Lo spirito sociologico è una particolare sensibilità costruttiva che precede e accompagna nello studio dei temi sociali ‘…la formalizzazione propriamente sociologica…ed è la linfa vitale che alimenta la sociologia’.
È ‘…un criterio indocile e virtualmente sovvertitore dello status quo intellettuale e della quiete descrittiva’ che favorisce l’emergere di altre realtà possibili in aggiunta a quella già esistente.
Esso predilige la sfera sociologica ma si accompagna anche alla ricerca letteraria e filosofica nella continua interpretazione non soltanto di testi ma anche dell’intera esistenza umana.
Mario Aldo Toscano, già ordinario di Storia e teoria sociologica presso l’Università di Pisa e direttore del Dipartimento di Scienze sociali per anni ha trasmesso la sua straordinaria sensibilità per i temi sociali e la sua passione per la ricerca ai suoi studenti e ai suoi collaboratori oggi affermati ricercatori, docenti e scrittori.
Presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia dal 1992 e il 1995, è autore di un numero imprecisato di pubblicazioni scientifiche che hanno segnato la storia della Sociologia.
Per quanto nel pieno vigore intellettuale, è andato in pensione nel 2011 per raggiunti limiti di età.
Forse avrebbe preferito continuare a lavorare nel mondo delle ricerche sociologiche e filosofiche in cui si era guadagnato un posto in prima fila, ma la norma non si discute, anche se non si comprende perché lo Stato non cerchi comunque di trattenere nelle università le personalità più eminenti e prolifiche. Tanto più che molte università italiane non si distinguono per i risultati nel campo della ricerca, né, a parte quelle telematiche, crescono in quanto a popolazione scolastica. (Agnese Rossi, La crisi dell’università è il suicidio dello Stato, liMes, 2/2024).
Questo, però, è andato a tutto vantaggio della Basilicata poiché dal 2011 si è fermato sempre più a lungo a Villa d’Agri (Marsicovetere) in provincia di Potenza con gran piacere degli amici di sempre che frequentano la sua casa e lo coprono di attenzioni, e di tanti scrittori e poeti dilettanti che accoglie con la sua naturale affabilità.
Tra i più cari amici c’è Rocco Brancati, indimenticato volto di RAI 3 Basilicata, cui dedica un affettuoso ricordo e Santino Bonsera instancabile organizzatore del Premio letterario Basilicata e interlocutore nei dialoghi presenti in DOVE E ALTROVE.
In questi anni il Professore ci ha regalato anche una serie di saggi sulla vita delle comunità lucane e si è visto conferire importanti riconoscimenti tra cui il premio Carlo Levi per la saggistica 2017 (Lettere dal sud. Ricordare per esserci.) e il Premio del Cinquantennale del Premio Basilicata 2021 (Breviario d’autunno).
Sono pagine dense di significati e spunti di riflessione ispirate dai luoghi, dalle storie e dalle attività quotidiane delle persone che vanno lette, meditate e custodite come elementi di pregio della storia di tutti e di ciascuno.
Egli è un esploratore sempre in viaggio nel suo mondo interiore e nella vita associata che osserva e interroga con spirito costruttivo e talvolta critico, e si prodiga per migliorarla.
Nell’ultimo decennio, infatti, ha proposto alle amministrazioni locali progetti culturali come ‘Biennale della cultura di provincia’, ‘Passato e futuro delle sorgenti’, ‘Pellegrinaggio minore’, ‘Progetto Lucania Beni Culturali’, ‘Progetto-azione Val d’Agri’ ed altri, ed ha donato più di tremila volumi della sua biblioteca privata al comune di Marsicovetere.
Le sintesi sui grandi temi dell’attualità, corredate da appropriate citazioni e da dati pubblici che neutralizzano ogni tentativo di demagogia, vanno ugualmente lette con grande attenzione nella speranza di desumere delle coordinate utili per vivere con equilibrio questa fase di disorientamento di fronte alla nuova situazione mondiale che ha cancellato le certezze rassicuranti del passato.
Mi è gradito, infine, esprimere al Professore la mia gratitudine per aver dato uno spazio, accanto a temi di rilevanza planetaria, anche alla prefazione al mio Dizionario del dialetto di Abriola.
Rocco Fellone