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Apertura della casa delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico a Guardia Perticara.

Giovedì 20 febbraio 2025, alla presenza del vescovo, S.E. rev.ma Antonio Giuseppe  Caiazzo, salutato dal Sindaco, Pasquale Montano, si è benedetta la casa delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico a  Guardia Perticara. Alla presenza di tanti parrocchiani locali e di tanti venuti dai paesi vicini si è tenuto un breve convegno di presentazione, con l’intervento del Parroco, Don Vincenzo Cantore (Amministratore parrocchiale di Guardia P.ra), dell’Ingegnere che ne ha curato il progetto, Nicola Ferri e della Madre Generale, Suor Filomena Bacchetti. La responsabile locale del progetto che riguarda la casa, Suor Tiziana ha illustrato il programma che animerà la casa appena inaugurata. Suor Tiziana, dopo aver fatto una rapida illustrazione dell’attività dell’Ordine delle Suore ha riportato i propositi per questa nuova struttura d’accoglienza, ovvero: insieme ai sacerdoti e ai laici della Fraternità Domus Panis:

  • per animare la casa giovani che offre percorsi di accompagnamento e discernimento vocazionale;
  • per accogliere gruppi o singole persone, che vogliono vivere un tempo di riflessione e di fraternità evangelica;
  • per accogliere ragazzi e bambini per giornate di ritiro;
  • per attiva, se necessario, laboratori finalizzati alla crescita umana e spirituali di ragazzi e giovani.

Occorre, dunque, dare un cenno alla storia del luogo e dell’ambiente cittadino. Intanto la casa non è una costruzione ma una ricostruzione di un luogo già tanto caro alla cittadinanza. I locali furono costruiti con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno (Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia meridionale). Al suo ingresso campeggiava, timida, discreta e umile una targa di marmo travertino, smussato a “seni e a golfi” sui quattro lati, al cui interno l’epigrafe cesellata riportava: “Cassa per il Mezzogiorno – anno 1964”, anno che, considerando il ritardo temporale normalmente attribuito al Sud rispetto ‘all’alta Italia’, significa quasi immediato dopo guerra. Era il tempo che si realizzavano alcune opere pubbliche ed infrastrutture importanti, dalle reti fognarie alla pavimentazione delle strade ed alle scuole per unire gli italiani all’Italia e tante altre opere infrastrutturali in tutto il mezzogiorno d’Italia, dalle grandi dighe alla riforma agraria.

Tanti presenti in sala hanno frequentato la scuola materna, presso l’asilo parrocchiale guidato dalle suore di Gesù Eucaristico fondato da Monsignor Raffaello Delle Nocche;  Sindaco, Vice Sindaco, chi scrive, chi c’era ed anche chi non c’era tra il pubblico, in quei luoghi ha passato la sua infanzia. Alcuni presenti in sala hanno avuto anche clamorosi battibecchi con le Suore, quando ormai adolescenti, usavano lo spazio antistante a mo’ di campo sportivo, e le fragorose partitelle all’americana (con un solo portiere) finivano per molestare la quiete delle “monache”, con le “pallonate” al muro della sala principale.

E poi tutto finì, con la messa a riposo delle ultime due “sorelle” per raggiunti limiti d’età, ed il luogo rimase li, abbandonato a se stesso, ma non privo del grido di richiamo per ogni esigenza pubblica. Dalle riunioni della Pro -Loco, a sede del Gruppo Locale di protezione Civile fino a sede di seggio elettorale a servizio del Comune. Un luogo che è stato lì come un’astronave venuta da lontano e che ha rappresentato un pezzo di storia per la comunità. I tempi cambiano ed ora non è più luogo per la comunità locale ma luogo per la comunità parrocchiale di tutta la zona dell’alto Sauro. La sua importanza è stata sempre custodita dalla lungimiranza di Don Giovanni Dilenge, Parroco dal 1972 al 2010 che ha sempre creduto in quel luogo come presidio di civiltà. Chi ha avuto contatti con Don Giovanni sa che per ogni utilizzo e per ogni attività il Vescovo rispondeva sempre: dovete chiedere a Don Giovanni. Don Giovanni ha sempre creduto e sostenuto che togliendo quel presidio di aggregazione, la comunità avrebbe perso uno dei baluardi principali per la propria tenuta morale, civile e religiosa. Ha resistito, anche con decisa ed incisiva durezza, alle sirene che ne auspicavano la demolizione o il suo ridimensionamento volumetrico in ragione di altre peculiarità urbanistiche/architettoniche. Non occorre stabilire chi stava dalla parte giusta, basti pensare che ciò che faceva la Cassa per il Mezzogiorno ora lo fa il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).  La Casa – l’ex asilo parrocchiale –  è stata ricostruita con i fondi della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), non è stato necessario accedere ai fondi speciali del PNRR né ad altri tipi di finanziamenti pubblici.  Il suo iter non ha avuto vita facile perché, per un attimo, la valutazione si è trovata sul piatto della bilancia che pendeva verso il basso in ragione di ben altre valutazioni. Valutazioni che escludevano il senso dell’azione urbanistica in termini sociali. Del resto l‘Urbanistica ha il compito, come arte, di pianificare lo sviluppo fisico delle comunità urbane, con l’obiettivo generale di assicurare condizioni di vita e di lavoro salubri e sicure […]; credo, dunque, che ciò che sembra un sacrificio altro non è che una rinuncia ponderata rispetto ad altri vantaggi. Questi problemi fanno parte di tutto l’iter burocratico cui Don Nicola Urgo – Vicario generale – vero mediano della diocesi, ha dovuto gestire elaborare e portare a termine senza soluzione di continuità, per poter consentire che le Suore di Gesù Eucaristico potessero prestare la loro opera caritatevole a Guarda Perticara ed a servizio di tutta la zona dell’Alto Sauro. Durante la serata si è avuto modo di salutare e ringraziare il Vescovo ecc.mo che lascia la diocesi di Tricarico-Matera-Irsina per insediarsi il 16 Marzo 2025 presso la Diocesi di “Cesena – Sarsina” in Romagna.

Gianfranco Massaro – Agos

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