Prosegue il censimento degli antichi patriarchi da frutto in Basilicata, i risultati della seconda indagine conoscitiva avviata dall’Alsia nell’ambito del progetto FINoPomBis, finanziato con la misura 10.2 Agrobiodiversità del Programma di Sviluppo Rurale della Basilicata, sono stati illustrati ieri a Missanello, alla presenza degli studenti dell’Istituto Agrario di Sant’Arcangelo. In questa seconda fase dell’analisi dei dati sono state analizzate nuove 29 specie di piante, delle 172 già censite, sono state mappate in 46 comuni della regione, circa il 40 per cento. Si dovrà ancora lavorare per completare per avare un quadro completo, il prossimo censimento partirà dalla parte nord della BAsilicata Ad aprire i lavori il sindaco Nicola Conte che ha sottolineato la presenza di 40mila piante di olivo in un paese di appena 150 famiglie. Ci sono le possibilità per nuovi scenari turistici a Missanello l’amministrazione sta investendo in questa direzione. Focus della giornata di studi, la tutela dell’agrobiodiversità del territorio lucano, gli antichi patriarchi da frutto hanno un valore inestimabile, la loro conservazione non è solo legata alla storia, s tradizioni e sapori di una volta. Gli antichi alberi conservano geni di resilienza, hanno caratteristiche tali da vincere la sfida della sostenibilità, come chiede l’agricoltura del futuro. Domenico Cerbino che, insieme a Pietro Zenna dell’Alsia è il referente scientifico del progetto, ha introdotto i lavori ripercorrendo le opportunità della misura 10.2 del PSR che finanzia attività per la conservazione di specie in via di estinzione degli alberi da frutto e di alcune varietà di zucche. I patriarchi arborei sono testimoni della regione e sono molto importanti per la valorizzazione del paesaggio. Sono state spiegate alla platea degli studenti dell’agrario anche le novità relative ai progetti legati agli itinerari regionali sull’agrobiodiversità. L’obiettivo è rendere queste piante secolari fruibili al pubblico, anche per rilanciare le aree interne e preservare un importantissimo patrimonio che può generare vantaggi verso un turismo sostenibile. Nel corso del seminario, Gianluca Piovesan dell’Università degli studi della Tuscia è intervenuto sulle nuove acquisizioni degli alberi da frutto. Si tratta di piante che hanno geni di resilienza, che non richiedono interventi chimici sui terreni. Per la Regione Basilicata portando i saluti della Direzione generale e dell’assessorato alle Politiche Agricole è intervenuto Luigi Viviano con uno sguardo speciale alla genetica nel settore olivicolo e parlando delle opportunità in corso come e i bandi a sportello per le consulenze agronomiche alle aziende agricole per favorire le pratiche di difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi finanziato dalla misura 2.1 del PSR. La giornata si è conclusa con la visita per gli studenti ai campi di olivo Maiatica in località Carmine Foresta – Faiano del Comune.