Eni ha appreso ieri che il TAR della Basilicata ha accolto la richiesta di sospensiva presentata in relazione alle due diffide ricevute da parte della Regione Basilicata.
Eni aveva intrapreso il ricorso nei confronti della stessa Regione Basilicata per l’annullamento delle diffide, ritenendo che il provvedimento, che di fatto impone l’utilizzo di un solo serbatoio, comportasse il venir meno delle condizioni di sicurezza e di funzionalità indispensabili per una corretta gestione delle operazioni, producendo l’inevitabile conseguenza di un immediato fermo dell’intera attività del Centro Olio Val d’Agri (COVA). Il Centro Olio, infatti, per le sue caratteristiche impiantistiche, prevede l’utilizzo di non meno di due serbatoi quale condizione necessaria al suo corretto funzionamento.
Eni conferma che i due serbatoi attualmente in esercizio rispettano tutte le condizioni di sicurezza e cautela.
Nel dettaglio, sono attualmente in funzione due serbatoi: uno dotato di doppio fondo ed uno di cui è stata accertata la tenuta con sofisticate tecnologie di indagine (tecniche a tracciante tracer tight). Inoltre, sono eseguiti in continuo sondaggi e attività di monitoraggio che non hanno rilevato alcuna anomalia.
Eni evidenzia che fin dalla messa in esercizio dei serbatoi, in linea con la normativa vigente e gli standard di riferimento, sono state condotte le verifiche interne previste, utili a individuare gli eventuali interventi manutentivi. Le attività di manutenzione sono state svolte puntualmente e diligentemente secondo le norme di buona tecnica e hanno assicurato il ripristino delle normali condizioni di sicurezza richieste per l’esercizio dei serbatoi.
Eni ha, comunque, messo in campo i migliori esperti del settore al fine di interpretare correttamente tutti i dati acquisiti ed in corso di acquisizione.
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