Dal 1° giugno nell’Ospedale di Villa d’Agri è soppressa la reperibilità Ostetrico-Ginecologica nei giorni festivi e nelle ore notturne!
Dopo la frettolosa ed inopportuna chiusura del Punto Nascita datato Giugno 2014, un altro importante servizio è stato soppresso. Cio’ vuol dire che le donne che malauguratamente dovessero presentare problemi di pertinenza ostetrico-ginecologica, nei giorni festivi e nelle ore notturne, non potranno più contare sulla presenza in Ospedale né del medico né dell’ostetrica. La versione ufficiale recita che tutto questo è dovuto alla carenza di personale medico, che si è venuto a determinare dopo il pensionamento di uno dei due Ginecologi rimasti in servizio. A nostro avviso invece, il tutto fa parte di una strategia ben definita tendente a depotenziare progressivamente quel che resta dell’Ospedale. Da far rilevare che alcuni mesi orsono, la terza unità medica in servizio, veniva destinata all’Ospedale di Lagonegro, determinando già da allora serie difficoltà nella copertura dei turni.
La situazione in altre U.O. è molto critica!
In Pediatria vi sono soltanto due medici in servizio, dopo che circa due mesi orsono, una delle tre pediatre è stata improvvisamente destinata all’Ospedale di Melfi .
Ci si chiede per quanto tempo le due pediatre superstiti potranno sopportare un carico di lavoro così gravoso, (tra l’altro in evidente contrasto con la vigente normativa sui turni di servizio).
Stessa situazione in Ortopedia, dove a breve due medici andranno in pensione e ne resteranno solo due a reggere le sorti dell’U.O.
SEMBRA QUASI CHE LA SORTE DEI REPARTI SIA LEGATA AL PENSIONAMENTO DEI SUOI DIRIGENTI!
E’ questa la strategia che la Regione Basilicata intende mettere in campo spacciandola per “Riordino del Sistema Sanitario Regionale”?
A dispetto delle promesse più volte declamate, nulla si sta facendo per preservare l’efficienza e l’operatività dell’Ospedale di Villa d’Agri!
La verità, a nostro avviso, è che non c’è una strategia sanitaria né per Villa d’agri né per le altre strutture regionali.
Una riforma (seppur a nostro avviso pasticciata), bisognava applicarla con idee precise su come garantire e giustificare i servizi e riempire di contenuti la presenza degli ospedali sul territorio.
Invece si continua a tirare a campare, e il risparmio tanto solennemente sbandierato, non dipende da questi atti di riorganizzazione ma dal venir meno della necessità di anticipare i costi della migrazione attiva proveniente dalle altre regioni verso le strutture private convenzionate.
Questo Comitato, raccogliendo le istanze di migliaia di cittadini che vogliono chiarezza, invita i Sindaci della Val d’Agri a vigilare su quello che sta accadendo all’Ospedale Valligiano, presidio di vitale importanza , in una zona già colpita da vicissitudini che mettono in serio rischio il diritto alla salute dei suoi abitanti.
Si chiede altresì un incontro a breve con il governatore Pittella, con l’assessore Franconi e con i vertici Aziendali perchè sia fatta chiarezza una buona volta sul destino del nostro nosocomio.
Questo Comitato, in assenza di risposte chiare ed inequivocabili, chiamerà i suoi iscritti a mobilitarsi così come già avvenuto in altre occasioni, per difendere con tutti i mezzi che la democrazia riconosce, il sacrosanto diritto alla salute, molto spesso violato da scelte politiche inadeguate ed inique.
Il Comitato “Uniti per la Val d’Agri”