Tanto tuonò che piovve. Dopo attese infinite, rinvii, speranze e illusioni la «Tito-Brienza» si avvia alla sua completa funzionalità. Ieri a Roma presso la sede dell’ Anas è stato approvato il progetto definitivo riguardante il 6° lotto dell’importante e strategica arteria. Non solo. C‘è anche la data di consegna dei lavori: il prossimo 6 ottobre. Nella capitale oltre a rappresentanti Anas, presente anche la ditta che eseguirà gli interventi. Si tratta della padovana Vittadello Spa. La spesa complessiva per i lavori è di 120 milioni di euro. Novanta provenienti da risorse regionali (le royalty petrolifere) e trenta a carico dell’Anas.
Una notizia, attesa da sempre, che fa tirare un grosso sospiro soprattutto ai cittadini di Brienza, visto che il progetto del 6° lotto bypasserà il centro abitato. Un sogno, una speranza che sta per tramutarsi in realtà, che di colpo cancellerà problemi enormi di traffico, che Brienza, insieme all’inquinamento acustico, ha sopportato e mal digerito da anni.
A dare notizia dell’ok romano al progetto definitivo della «Tito-Brienza» sesto lotto, è il segretario della Fillea Cgil Basilicata, Enzo Iacovino. «Ci siamo. Questa è la volta buona. Quella strada rappresenta un simbolo, perchè il primo progetto – ha detto il sindacalista – risale addirittura agli inizi degli anni Ottanta. Più di quarant’anni quindi sono trascorsi. Il sesto lotto è un tratto fondamentale del progetto complessivo, in quanto permette al centro abitato di Brienza di liberarsi della enorme mole di traffico diretto verso la Val d’Agri».
Stiamo parlando di un’infrastruttura che le comunità interessate aspettano da decenni. Oltretutto va messo in conto la valenza strategica dell’arteria che darebbe respiro a diversi territori, dalla Val d’Agri al Lagonegrese, dal Vallo di Diano al Cilento, e soprattutto a tutta la comunità di Brienza.
«Su questo siamo perfettamente in linea – prosegue il rappresentante della Fillea Cgil – per raggiungere questo obiettivo negli anni non sonio mancate manifestazioni di protesta, promosse anche con le altre sigle sindacali. Il tutto per portare al compi mento definitivo dell’arteria che oltre alla sua funzionalità, per i lavori necessari porterà ossigeno al settore dei lavoratori edili. Un comparto che a partire dal 2008 in Basilicata ha pagato un prezzo molto alto con la perdita di circa cinquemila posti di lavoro. Che non è certo cosa da poco conto. Ora chiederemo l’impiego di manodopera locale».
Ma oltre al 6° lotto cosa manca ancora alla Tito-Brienza per scrivere la parola conclusiva?
È sempre Iacovino che risponde. «Certo che dopo le battaglie, non solo sindacali, ma anche delle popolazioni interessate, oggi possiamo dire di essere tutti più soddisfatti. Ma non è tutto in quanto per mettere la parola fine mancano ancora gli svincoli di Satriano e di Tito».
E per questi lavori oggi come siamo messi?
«Siamo nella situazione che al momento risultano disponibili per queste opere solo 500 mila euro per la progettazione. Mentre per i lavori, da nostre informazioni, mancherebbero circa trenta milioni di euro. Risorse che non sappiamo dove saranno reperite. Per questo è vietato abbassare la guardia».
ANTONIO MASSARO