In Basilicata, a Matera, presso il Palazzo di Giustizia, nella mattinata di oggi, martedì 31 ottobre, per i reati ipotizzati che vanno dall’omicidio colposo al crollo di costruzioni, ai delitti colposi di danno nella realizzazione di opere, che avrebbero indebolito le strutture e per aver omesso controlli o per ritardi nella valutazione dei rischi segnalati, nella fase precedente al crollo degli immobili, dinnanzi al Giudice per l’Udienza Preliminare, Angela Rosa Nettis, si è svolta l’udienza del procedimento a carico di Emanuele Lamacchia Acito, Nicola Andrisani, Paolo Francesco Andrisani, Eustachio Andriulli, Rosa Andriulli, Rossella Bisceglie, Francesco Paolo Luceri, Francesco Paolo Tataranni e Delia Maria Tomaselli.
Proprietari di immobili, tecnici e titolari di imprese, tecnici di anni 57, oltre a dirigenti del comune della città dei Sassi, coinvolti a vario titolo nel crollo di due abitazioni, in vico Piave, dal civico 18 al 26, avvenuto alle ore 7.20 dell’11 gennaio del 2014, che provocò la morte di Dina Antonella Favale, di 31 anni, ritrovata sotto le macerie dopo qualche ora dal crollo e di Vito Nicola Oreste, di 57 anni, ritrovato vivo, ma che morì il 26 marzo, dopo 64 giorni di ricovero in ospedale.
Dopo la costituzione delle parti civili, lo stesso giudice ha rinviato a lunedì prossimo l’udienza, utile a consentirne la discussione alle parti, fissando, inoltre, al prossimo 20 novembre l’udienza di camera di consiglio per il dibattito all’opposizione di proscioglimento, avanzata dal pm Annunziata Cazzetta, nei confronti di altre sei persone coinvolte nell’inchiesta, di due tecnici dei Vigili del Fuoco, di Vito Nicola Oreste e sua moglie e di un tecnico collaudatore, indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Matera e condotte dai militari dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale, basate anche su una relazione tecnica eseguita dai periti incaricati dell’Università degli Studi della Basilicata, Michele Colella e Michelangelo Laterza.
Rocco Becce robexdj@gmail.com