Sono stati catturati in Puglia, ad Andria, in provincia di Barletta-Andria-Trani, all’alba di ieri mattina, mercoledì 8 novembre, gli altri due componenti della banda, tutti pregiudicati, composta da tre persone ritenute responsabili del furto a mezzo di materiale esplodente ai danni dell’ATM della filiale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, situata in Basilicata, a Matera in località “Borgo La Martella” perpetrato il 31 dicembre dello scorso anno.
Ad ammanettare N. D. B., di 51 anni e F. P., di anni 56, entrambi della città pugliese, i militari dell’Arma dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Matera che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, dott. Angelo Onorati, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Matera, dott.ssa Rosanna Maria Defraia per fatti che risalgono, alla nottata dell’ultimo dell’anno del 2016, quando fu messo a segno un assalto alla postazione bancomat della BPER, in località “La Martella”, facendo esplodere un manufatto rudimentale in metallo con all’interno dell’esplosivo, inserito nella fessura di erogazione delle banconote, metodo soprannominato marmotta.
La deflagrazione, oltre a causare ingenti danni all’Istituto bancario, consentì ai malviventi di impossessarsi di oltre 30mila euro.
La complessa attività d’indagine svolta con metodologie tradizionali e con l’ausilio delle tecniche scientifiche più moderne da parte degli specialisti del Nucleo Investigativo di Matera permise di rinvenire, sin da subito, importanti tracce che poi si rivelarono decisive per l’identificazione dei responsabili.
Come noto, si procedette all’individuazione di uno dei componenti dell’assalto, tale C. F., di anni 21 di Andria, tratto in arresto dagli stessi investigatori materani lo scorso 24 marzo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Matera.
Già in quel frangente gli elementi investigativi raccolti dagli uomini dell’Arma si confermavano estremamente solidi anche nella fase dibattimentale, tanto che il F., con sentenza del 14 luglio di quest’anno, al termine del giudizio abbreviato, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione ed 800 euro di multa.
Il prosieguo delle indagini ha consentito, inoltre, di individuare l’intero gruppo delinquenziale, grazie anche agli accertamenti di natura tecnica svolti dai Carabinieri del RIS di Roma, indizi gravi, precisi e concordanti che convergevano nel dimostrare l’esistenza di una vera e propria “consorteria criminale familiare” con base logistica in Andria alla quale facevano parte tutti gli arrestati, i quali, espletate le formalità di rito, sono stati immediatamente tradotti presso la Casa Circondariale della città dei Sassi.
Rocco Becce robexdj@gmail.com