Petrolio in Val d'Agri e Valle del Sauro

Tempa Rossa, pronto il piano B di Total

Saranno utilizzzati i 26 serbatoi esistenti. La pratica è al Mise

Ancora qualche mese e il progetto Tempa Rossa sarà pronto per sprigionare il suo carico produttivo, che a regime sarà di 50mila barili di petrolio al giorno.

Total, Shell e Mitsui non si sono lasciate intrappolare dal blocco, a Taranto, dei lavori di adeguamento del pontile Eni e per la costruzione dei due serbatoi che dovrebbero accogliere il greggio proveniente da Corleto Perticara. La Total ha infatti pronto il piano B e per questo ha già presentato al Ministero dello Sviluppo Economico istanza di adeguamento del programma di lavoro. Che prevede una sostanziale novità: la raffinazione del greggio direttamente all’Eni di Taranto utilizzando i 26 serbatoi di stoccaggio già esistenti.

Per trasportare il greggio alla raffineria verrebbe utilizzato l’oleodotto già utilizzato per il trasporto nella raffineria di Taranto del petrolio della Val d’Agri. Un escamotage, quello che starebbe per attuare Total, che servirà a non paralizzare la produzione, dal momento che gli impianti lucani in Basilicata stanno per essere completati. Con questo nuovo assetto, ora all’esame del Mise, la produzione potrebbe partire subito con 20-30 mila barili al giorno per arrivare, entro la fine del 2018, ai previsti 50 mila barili. Questa nuova organizzazione avrebbe un innegabile vantaggio per Total ed Eni: non necessiterebbe di lavori aggiuntivi, per cui si utilizzerebbero gli impianti esistenti – come appunto gli attuali serbatoi – senza attendere l’eventuale sblocco per i lavori al pontile e per i due nuovi serbatoi.

Da quel che si apprende, i due prodotti, quello della Val d’Agri e quello di Tempa Rossa, viaggerebbero a giorni alterni, trattandosi di greggi di diversa qualità. Il problema è, come TarantoBuonasera ha già messo in luce in un intervento di Ercole Incalza del 30 ottobre, che da questa partita gli enti locali sono rimasti tagliati fuori. Il processo istruttorio è tutto nelle mani del Ministero dello Sviluppo. Regione e Comune restano spettatori, a dimostrazione del fatto che le levate di scudi spesso si rivelano solo sterili protagonismi mediatici. Per quanto riguarda lo stop al progetto del pontile e dei due serbatoi, il procedimento è ora passato direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo le attività istruttorie sarà proprio il Consiglio dei Ministri ad assumere le determinazioni finali.

FONTE: TARANTOBUONASERA

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