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All’Unitre di Viggiano Don Marcello Cozzi: “stare dalla parte delle persone”

In un centro sociale affollato, si è tenuta una lezione da parte di Don Marcello Cozzi intitolata: “Io sto con…”

Il tema principale dell’intervento di Don Marcello ha riguardato un suo manifesto:

Il dibattito, che si è focalizzato per lo più sulla situazione immigrati in Italia, è stato molto acceso con domande rivolte a Don Marcello anche dure nei confronti della chiesa e sul suo ruolo come Istituzione di accoglienza degli immigrati.  I pareri sull’argomento sono vari e molto diversi tra di loro, entrare nel merito dell’argomento significa entrare in dinamiche su cui già una nota trasmissione di rete 4 fa in maniera, sembrerebbe esaustiva ma per me molto scialba e impersonale.

A moderare l’incontro Maria Antonietta Maggio e Camilla Nigro di Libera Basilicata.

Il Vice-Presidente di Libera, partendo anche da considerazioni espresse da Don Lorenzo Milani, ha voluto ribadire alcuni concetti chiave sul suo pensiero. “Bisogna essere combattivi“, prendere il nostro pezzo di responsabilità per entrare dentro alla radice del problema, di quei fenomeni sociali che ci riguardano da vicini e non “schierarsi” per il semplice gusto di farlo per un certo “quieto vivere“. Stringere la mano a tutti quanti non ci porta da nessuna parte come inneggiare all’amore universale può anche essere patetico se espresso “giusto per”. “Gli altri” siamo stati anche noi – ribadisce il parroco potentino –  non possiamo trattare con superficialità quello che ci sta attorno perchè è in gioco la nostra umanità. “Stare dalla parte delle persone, degli altri” significa mettersi contro qualcun altro, significa non accontentare tutti, significa non stringere la mano a tutti per quel quieto vivere evitando di toccare tasti dolenti e delicati.

L’ipocrisia che c’è intorno a questa politica di accoglienza da parcheggio non porta da nessuna parte” ha affermato con forza, concludendo il suo intervento  Don Cozzi:  “se l’accoglienza va fatta, facciamola come si deve”!

L’integrazione da parte della comunità deve avvenire con alle spalle uno stato che ti segue e che intervenga nel momento giusto, poi è chiaro che ogni comunità deve fare la sua parte. Ricordo negli anni ’90 gli sbarchi degli albanesi in massa nel Sud Italia: ecco l’integrazione da parte degli albanesi è avvenuta, possiamo dirlo con certezza nel 2017, con successo. Perché non replicare una strada già intrapresa, magari aggiornandola ai giorni nostri,  che ha portato ad un risultato sotto gli occhi di tutti pulito e senza conseguenza alcuna?

Le foto dell’incontro:

 

Foto e articolo di Gianfranco Grieco

 

 

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