“Lavoro è …ambiente: una sfida per la comunità. Coraggio, passione, partecipazione” è la parola d’ordine del secondo congresso regionale Uiltec Basilicata che si terrà a Potenza (Grande Albergo) venerdì 16 febbraio. Ai lavori, dopo la relazione del segretario regionale UILTEC Giuseppe Martino, sono previsti l’intervento del segretario regionale Uil Carmine Vaccaro e del Presidente della Regione Marcello Pittella, un saluto del sindaco del capoluogo Dario De Luca. Le conclusioni saranno di Paolo Pirani, segretario generale UILTEC.
Al centro del dibattito del sindacato Uil dei settori tessile, energia, chimica il tema forte è quale può e deve essere il nesso tra sviluppo regionale ed i nuovi termini della questione energia.
Il petrolio lucano e la vicenda energetica complessiva della Basilicata – anticipa Giuseppe Martino, segretario UILTEC – devono conoscere un punto di svolta, puntando a chiudere un decennio di contrapposizioni e incertezze, aprendo la via di una transizione intelligente, oltre che di una nuova visione sostenibile di valorizzazione dell’ energia come risorsa e di una sorveglianza più efficace del processo e dell’insediamento estrattivo. Riteniamo sia questo il punto di non ritorno e sia questo il momento per aprire con urgenza un tavolo nazionale con il Governo e le parti sociali, affinché si affronti sia la questione che attiene al presente – e cioè del come si può fare attività estrattiva in sicurezza – ma soprattutto allo scopo di delineare i tempi e le risorse per uscire dal combustibile fossile, ovvero per aggiungere nuove attività produttive e di servizi energetici, salvaguardando, allo stesso tempo, i livelli occupazionali. Proprio in merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali, però, dobbiamo evidenziare le difficoltà che come sindacato stiamo riscontrando nei tanti cambi di appalto all’interno del Centro Oli. Infatti, negli ultimi anni stiamo avendo grandi difficoltà a garantire i livelli occupazionali esistenti nei tanti cambi di appalto intervenuti.
Per tali ragioni, come UILTEC e come UIL, stiamo portando avanti con determinazione la proposta di vedere in applicazione il contratto unico di sito facendo espressamente riferimento al CCNL in applicazione nella casa madre, cioè l’ENI.
Riteniamo – continua Martino – che i tempi siano maturi per prevedere una rivisitazione del Contratto di settore sottoscritto con Eni, Regione Basilicata e parti datoriali nel 2012 che ha portato grandi risultati ma che riteniamo non più adeguato al periodo che stiamo vivendo visto che nell’indotto abbiamo perso centinaia di posti di lavoro. Una rivisitazione assolutamente necessaria, inoltre, anche perché occorre, a nostro parere, fare in modo che anche Total lo applichi per evitare tutte le criticità che abbiamo riscontrato e continuiamo a riscontrare a Viggiano in questi anni. Perché un dato certo è che l’ENI non può fare a meno della Basilicata così come la Basilicata, oggi, non può fare a meno del petrolio. Infatti, intorno alle estrazioni petrolifere in Val d’Agri, sono nate attività importanti dal punto di vista commerciale, alberghiero e della crescita del territorio. È, infatti, grazie alle royalties che riusciamo a garantire stabilità al settore della forestazione, riusciamo a finanziare l’Università della Basilicata, a garantire attività e servizi di livello all’intera collettività (come la sanità e i trasporti).