In riferimento ai cambi d’appalto dell’indotto petrolifero lucano, come più volte sollecitato e come sottolineato a ottobre in occasione della venuta in Basilicata del segretario nazionale della Femca Cisl, Antonello Assogna, il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella, propone l’applicazione del contratto unico di settore, vale a dire quello energia e petrolio, anche nelle aziende dell’indotto petrolifero con l’obiettivo di risolvere le disparità contrattuali nella filiera petrolifera tra addetti diretti e indiretti.
“Parliamo di indotto petrolifero lucano perché, data l’imminente partenza dell’impianto Total di Tempa Rossa, non si può continuare a parlare solo di Val d’Agri ma bisogna parlare di indotto petrolifero lucano. È noto che in Val d’Agri è vigente un protocollo d’intesa con Eni, ma a Tempa Rossa non ancora. Per tutelare maggiormente i lavoratori lucani appartenenti alla filiera del petrolio – spiega Carella – è necessaria la sinergia tra sindacato, politica e società petrolifere per dare una risposta definitiva ai lavoratori che in questo settore, nei vari cambi di appalto, hanno dovuto penare per sapere se il loro stipendio rimaneva o no le stesso, in quanto cambiando il Ccnl di riferimento si devono armonizzare i salari, aspetto a volte complesso e di difficile applicazione, inoltre ci sono delle specificità di settore che non possono essere sottovalutate, anche in tema di professionalità.
La proposta che la Femca Cisl Basilicata ha portato alla segreteria nazionale del sindacato e che propone a tutti gli attori della realtà petrolifera lucana – conclude Carella – è di inserire nel nuovo Ccnl energia e petrolio una declaratoria apposita per gli indotti. Questo è il momento giusto per dare una svolta alle problematiche dell’indotto di tutta la filiera petrolifera lucana”.