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Scandalo preti gay: coinvolte anche diocesi lucane

Incontri sessuali tra preti e altri uomini, lo scandalo sessuale partito da Napoli con un dossier dei preti gay in un file di 1276 pagine si allarga e coinvolge anche la chiesa lucana.
Il dossier dell’ escort napoletano Francesco Mangiacapra, in cui compaiono i nomi di 34 sacerdoti e 6 seminaristi svelerebbe una rete hot di preti omosessuali e in Basilicata spunta un altro caso, attraverso alcune lettere anonime che sarebbero state inviate alla diocesi di Tursi-Lagonegro. Il contenuto delle lettere è agghiacciante, denunciano abusi sessuali che sarebbero stati commessi da alcuni sacerdoti, in particolare da un monsignore. Il materiale che evidenzia una serie d’ incontri a sfondo sessuale —in gran parte omosessuali è stato trasmesso al Vescovo Vincenzo Orofino dalla Gazzetta del Mezzogiorno che le ha avute grazie ad ambienti vicini alla vicenda. Alcune di queste lettere sono arrivate alla diocesi circa un anno fa e si presume che siano state scritte da persone di Lagonegro e proprio la diocesi di Tursi- Lagonegro, secondo Mangiacapra è quella tra le più coinvolte nello scandalo dei sacerdoti gay. Nel documento consegnato alla curia partenopea dal gigolò campano compare anche un prete di Rivello, che qualche anno fu accusato di pedofilia e finì agli arresti domiciliari. Una vicenda che risale al 2014, che secondo l’accusa, il sacerdote in questione avrebbe adescato un ragazzino non ancora quattordicenne su internet, con falso nome, per poi telefonarlo e incontrarlo al lido di Rotondella e nella pineta di Nova Siri.
Fatti che lasciano una ferita aperta, si spera che la Chiesa faccia chiarezza e la giustizia faccia il suo corso.

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