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Nasce il circuito dei riti arborei lucani, la firma questa mattina in regione

Valorizzare e promuove in maniera unitaria, nel rispetto delle peculiarità, il circuito dei Riti arborei lucani, dalle radici antichissime, dal forte legame con il concetto di fertilità e profondamente radicati nell’identità locale.

È l’obiettivo del protocollo sottoscritto questa mattina, nel Museo dei Culti Arborei ad Accettura, tra Regione Basilicata, Parco di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, Parco del Pollino, Apt, Unpli ed i comuni di Accettura, Castelmezzano, Castelsaraceno, Gorgoglione, Oliveto Lucano, Pietrapertosa, Rotonda, Terranova del Pollino e Viggianello.

I Riti arborei in Basilicata, celebrati da maggio a settembre, hanno preservato nel tempo, ed in molti casi accresciuto, la propria vitalità grazie alla costante attività di tutela del patrimonio immateriale messa in campo dalle amministrazioni e dalle comunità.

“Con il protocollo, che rappresenta un’intesa storica, – ha spiegato la dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici della Regione Basilicata Patrizia Minardi- puntiamo a superare la frammentarietà delle diverse offerte, favorendo la sinergia interistituzionale di area, consapevoli che il turismo in Basilicata rappresenta una sfida di primaria importanza da affrontare facendo squadra. Il circuito dei riti arborei, patrimonio intangibile dalla forte valenza etnoantropologica, costituisce una innovativa forma di “marketing territoriale”, grazie alla quale creare itinerari tematici, in grado di attrarre importanti flussi turistici, facendo leva sull’unitarietà del fenomeno, pur conservando le specificità e l’originalità di ciascun Rito”.

La costituzione della rete si pone tra gli obiettivi quello di salvaguardare ed assicurare il rispetto dei riti arborei lucani quale massima espressione del patrimonio culturale immateriale, suscitare la consapevolezza a livello locale, nazionale e internazionale dell’importanza di tale risorsa e, ovviamente, offrire itinerari turistici culturali a partire dall’opportunità offerta da Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ma non solo limitata ad essa.

“Il Patto tra istituzioni firmato oggi – ha concluso la Minardi – è perfettamente in linea con il processo di “riconoscimento” dei beni materiali e immateriali” del territorio lucano avviato dall’Ente con l’approvazione della Legge regionale in materia, e rappresenta uno strumento idoneo a favorire lo sviluppo economico del territorio, attraverso la condivisione di “buone pratiche” e l’individuazione di opportunità finanziabili con diversi programmi e progetti comunitari, nazionali e regionali”.

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